Le Fiamme Gialle hanno bussato alla porta della sede di Ansaldo Sts, su ordine del pm di Milano Adriano Scudieri del pool reati economici coordinato dal procuratore aggiunto Francesco Greco, per raccogliere tutta la documentazione necessaria. Nel mirino anche la sede centrale di Finmeccanica e l’ufficio dell’amministratore delegato Mauro Moretti
Una collusione tra venditore e acquirente, un’operazione che ha portato un gioiellino della nostra industria in mani straniere dopo una sottovalutazione dolosa e di conseguenza un danno per gli azionisti di minoranza. L’affaire Ansaldo Sts-Hitachi, dopo l’apertura del fascicolo per aggiotaggio e ostacolo all’organo di vigilanza, diventa materia di studio per gli inquirenti di Milano che hanno ordinato una serie di perquisizioni agli uomini del Nucleo valutario della Guardia di Finanza a Genova, Roma e Napoli.
Le Fiamme Gialle hanno bussato alla porta della sede di Ansaldo Sts, su ordine del pm di Milano Adriano Scudieri del pool reati economici coordinato dal procuratore aggiunto Francesco Greco, per raccogliere tutta la documentazione necessaria. Nel mirino anche la sede centrale di Finmeccanica e l’ufficio dell’amministratore delegato Mauro Moretti. Cuore dell’inchiesta la cessione, da parte di Finmeccanica, del 40% di Ansaldo Sts a Hitachi, la cui sede è stata perquisita. Indagine avviata anche alla luce della decisione di Consob che ha rilevato una “collusione” tra venditore e acquirente nella determinazione del prezzo di cessione.
Secondo l’authority di Borsa, infatti, una parte del prezzo sarebbe stata pagata a Finmeccanica sopravvalutando di 32 milioni di euro il valore di Ansaldo Breda, ceduta ai giapponesi insieme alla quota in Ansaldo Sts. L’aver nascosto una parte del prezzo al mercato, come sostiene la Consob, avrebbe prodotto un danno per gli azionisti di minoranza, che hanno visto Hitachi lanciare l’Opa (operazione pubblica di acquisto) a un prezzo più basso di quello previsto dalla normativa. Da qui la decisione dell’authority di imporre un rialzo del prezzo dell’opa da 9,5 a 9,899 euro e di prolungare l’offerta, che avrebbe dovuto scadere il 5 febbraio scorso, di un paio di settimane. Decisione che, però, resta sospesa la decisione su decisione del Tar del Lazio che ha accolto le richieste di Hitachi. In serata è arrivata una contromossa di Finmeccanica che ha notificato al Tribunale amministrativo un ricorso contro il provvedimento della Consob relativo al prezzo di offerta di Hitachi, una decisione presa su proposta dell’ad Moretti, con un voto unamime del Cda.
Alla Procura, inoltre, è arrivato anche un esposto da parte della società Bluebell Partners, uno dei due fondi (l’altro è Amber Capital) che, con un loro esposto alla Consob, avevano dato il via agli accertamenti che hanno portato a rivedere il prezzo dell’Opa. Nella sua denuncia Bluebell ha chiesto ai magistrati di verificare l’esistenza di un’ipotesi di aggiotaggio sia sulle azioni di Ansaldo Sts sia su quelle Finmeccanica in quanto, dalle carte del procedimento della Commissione di Borsa a cui la società di consulenza inglese ha avuto accesso, sarebbe emerso che la multinazionale della difesa italiana ha dato a Hitachi garanzie valutate tra i 70 e i 120 milioni su Ansaldo Breda, senza comunicarle in occasione dell’annuncio della cessione nel febbraio 2015.
La configurazione del reato di ostacolo all’attività di vigilanza, invece, potrebbe derivare dal fatto che sia Finmeccanica sia Hitachi hanno sostenuto con Consob che le due cessioni, quella di Ansaldo Sts e Ansaldo Breda, erano due operazioni indipendenti l’una dall’altra e non, come si ritiene, un unico pacchetto.