Una delle cose belle in programma in questi giorni, su argomenti scientifici e divulgazione della fisica, è lo spazio prezioso che è stato allestito nella chiesa sconsacrata di San Mattia, a Bologna. Si tratta della mostra su Enrico Fermi, che chiuderà il 22 maggio (è in via Sant’Isaia). È aperta tutti i giorni tranne il lunedì, ore 10-18, ingresso gratuito; è interattiva, è veramente interessante. Si chiama “Una duplice genialità tra teorie ed esperimenti”, e gli strumenti che la raccontano sono tantissimi.
Parla dell’Italia, dell’Europa, dell’entusiasmo della gioventù, del genio di Enrico Fermi – e i Ragazzi di via Panisperna. Enrico Fermi che a 25 anni coprì la prima cattedra di fisica teorica, e vinse il Nobel nel 1938, non certo un anno facile. Nella mostra c’è tutto: c’è la lungimiranza dei padri che seppero ascoltare il gruppo di giovani, negli anni precedenti la tragedia, e prima ancora l’infamia delle leggi razziali e della guerra. E c’è la fisica.