L’incubo terrorismo torna a incombere su Parigi. Quattro persone sono state arrestate dagli agenti della Direzione generale della sicurezza interna (Dgsi) questa mattina al’alba nella diciottesima circoscrizione della capitale francese e nella vicina banlieue di Saint-Denis. Erano sospettati, ha riferito la televisione TF1, di voler compiere un attentato “imminente” nella capitale. I quattro sospetti sono attualmente in stato di fermo presso il quartier generale della direzione generale per la sicurezza interna francese. Durante la perquisizione, gli investigatori hanno trovato una cartuccia di un kalashnikov, una pistola di allarme, hardware, memory stick e una cassetta di sicurezza.
Secondo i media transalpini, i fermati sono tre uomini e una donna. Due degli arrestati sono due fratelli francesi di origine turca, Aytac e Ercan B. Il terzo, Youssef E., è un francese islamico radicale già noto ai servizi antiterrorismo: ha 28 anni, è diventato islamico radicale e arrestato nel 2014 quando stava per partire per unirsi alla jihad.
La polizia l’aveva arrestato due anni fa all’aeroporto di Saint-Etienne con due complici mentre si stavano preparando a partire per la Siria. Youssef E. Condannato a 5 anni, era stato poi rilasciato dalla prigione di Fresnes, Val-de-Marne, nel mese di ottobre 2015. Era agli arresti domiciliari dal 29 febbraio. La donna arrestata questa mattina sarebbe la sua compagna.
Il livello della minaccia terroristica in Francia “resta elevatissimo“, ha detto il presidente François Hollande. Per il capo dell’Eliseo, la sparatoria che ha causato il ferimento di diverse persone a Bruxelles è la prova di questa minaccia. E l’attentato commesso il 13 marzo da un commando armato in tre resort di Grand-Bassam, in Costa d’Avorio, “mirava alla Francia”: “Il mio compito – ha aggiunto – è proteggere i francesi”.