Occhiali a raggi X addio. Il futuro, anzi il presente, del voyuerismo pornografico è un hardware e si chiama Holo Girls. Non più una semplice e fugace visione sotto i vestiti delle signore senza essere visti, ma vere e proprie immersioni grandangolari dentro a un set porno rimanendo comodamente seduti sul divano di casa. Come? L’avveniristico progetto, che è già realtà eminentemente virtuale, è stato presentato all’Adult Entertainment Expo 2016 di Las Vegas. E proprio tra gli stand fieristici più hot al mondo Anna Lee, la presidente di Holofilm Produzioni di Vancouver, Canada, ha mostrato la meraviglia: un paio di occhialoni virtuali da 99 dollari che, collegati a Holo Girls sul proprio pc permettono il miracolo. “Gli spettatori ora potranno sentirsi parte dell’azione”, ha spiegato con entusiasmo alla stampa la Lee.
Anni e anni di piani per avvicinare produttori e diventare parte del cast di un film per adulti in compagnia delle amate pornostar non servono più. Con l’hardware della signora Lee il piacere della visione diventa performance quasi attiva. Una realtà virtuale che grazie a un paio di Samsung Gear VR, che assomigliano ad un qualunque marchingegno di fantascienza da apporre ai bulbi oculari come in Strange Days, sembra oramai pronta per l’atterraggio sul set. Una volta acquistati gli occhiali e scaricato il programma Holo Girls si clicca sul sito www.hologirlsvr.com e si inizia il tour. La pagina si presenta, come dire, con tutti i comfort. Il menù è abbondante e vario, sia in termini di genere, che di interpreti e di set.
Si va dalla celebre Veruca James in posa “gonzo” movie pronta ad una seduta indimenticabile di sesso orale, a mistress Lea con “cucciolina giapponese” pronte per la stessa prestazione. Nella home page l’offerta varia anche su nomi altisonanti dell’ambiente, Cherie Deville e Rachel Rampage, o su varie declinazione di sesso a tre come lesbianic persuasion, o addirittura di gruppo. Nelle didascalie sotto ogni video vengono anche dati suggerimenti per la fruizione. In particolar modo c’è molta attenzione a segnalare come regolare sedia e schienale dello spettatore: normalmente a novanta gradi come all’ora di pranzo, con il sedile leggermente reclinato per una visione più a 360 gradi, oppure perfino sdraiati comodamente a letto.
“Il consumo di porno ha percorso una lunga strada in 40 anni di vita: da quando si dovevano guardare i film in qualche cinema con 400 persone attorno, alla visione casalinga in VHS”, ha affermato Farrell Hirsch di Vivid Radio, emittente che pubblicizza pornostar, presente al lancio di Holo Girls. “In questo momento la tecnologia è ancora rudimentale. La realtà virtuale può solo migliorare”, ha continuato la Lee tra le corsie del porno Expo di Las Vegas oramai più zeppo di hipster che di anziani signori in cerca del proibito. “Dopodiché attenzione. Stiamo andando verso un periodo in cui, quando si tratta di sesso, la realtà virtuale può eguagliare la realtà stessa. Io sono comunque una donna all’antica. Mi piace uscire e incontrare persone in carne ed ossa, ma non tutti sono così. Quindi penso che questa sia una tecnologia che deve essere usata con moderazione”.
Esistono diversi esempi cinematografici in cui appaiono macchinari simili agli occhialetti per la realtà porno virtuale presentati a Las Vegas: l’ “orgasmatron” che Woody Allen inserisce in alcune esilaranti sequenze de Il Dormiglione (con effetti devastanti più su di lui che su Diane Keaton), ma anche l’ “excessive machine”, un enorme aggeggio a forma di xilofono semovente a cui il terribile Dr. Durand-Durand sottopone Jane Fonda in Barbarella.