"Nessuno ha avuto niente da ridire al fatto che mi candidassi pur essendo incinta - ha detto a FQ Magazine - Nemmeno il tory Andrew Rosindel, che qualche anno fa aveva fatto dei commenti su un’altra candidata donna in gravidanza, ma che venne attaccato così duramente da destra e da sinistra che fu costretto a zittirsi. D’altra parte io lavoro tantissimo, incinta o no"
Adesso andate a dirglielo, a Bertolaso, che a fianco di Sadiq Khan, candidato sindaco di Londra per i Laburisti, c’è una signora incinta di nove mesi. Ivana Bartoletti, 36 anni, italianissima, a Londra da sei anni, deve partorire, se tutto va bene, il 30 marzo. Nonostante questo porta il suo pancione in giro, ogni giorno, a fare campagna elettorale. Ivana si candida per uno dei 25 posti all’interno della London Assembly, nella circoscrizione di Havering e Redbridge, quella Londra multietnica che lei stessa, e il candidato sindaco di origini pachistane Sadiq Khan, difendono a spada tratta ed è vice-presidente della Fabian Society, lo storico think tank dei Labour.
‘Nessuno ha avuto niente da ridire al fatto che mi candidassi pur essendo incinta’, dice. ‘Nemmeno il tory Andrew Rosindel, che qualche anno fa aveva fatto dei commenti su un’altra candidata donna in gravidanza, ma che venne attaccato così duramente da destra e da sinistra che fu costretto a zittirsi. D’altra parte io lavoro tantissimo, incinta o no. Solo che ho imparato a chiedere aiuto quando ne ho bisogno. Questo non vuol dire che faccio meno o lavoro meno. Solo che so circondarmi da persone migliori, più d’aiuto e più comprensive.’
‘I commenti fatti alla possibile candidatura di Giorgia Meloni sono orripilanti. Tra l’altro io e Giorgia ci conosciamo e abbiamo fatto politica insieme, anche se in diverse fazioni’. Se le si chiede cosa l’ha portata a fare politica, spiega che è un amore di lunga data. ‘Io e la politica ci siamo incontrate tanti anni fa, quando ero ancora sui banchi di scuola. A 17 anni sono andata a studiare in Usa, ai tempi della campagna elettorale di Bill Clinton, e mi sono innamorata delle idee dei democratici. Poi mi sono iscritta alla Sinistra Giovanile, ho lavorato con Barbara Pollastrini. E poi sono venuta a Londra. Mi sono unita ai Labour e ho ricominciato da zero, a dar via volantini. Be’, a essere precisa non proprio da zero. Le esperienze passate a qualcosa servono sempre. Comunque certo, ho fatto una carriera politica molto veloce qui in UK. D’altra parte qui tutto succede velocemente. Non è mica come in Italia, che vedi le stesse facce per 30 o 40 anni. Anche se la politica è complicata anche qui, e ancora di più per una donna.
Adesso Ivana corre di fianco a Sadiq Khan, per uno dei venticinque posti della London Assembly, che controlla da vicino il lavoro del sindaco. ‘La Londra che vorrei è quella che ho amato e scelto quando sono venuta qui sei anni fa’, dice Bartoletti. ‘Quella che ti da un’opportunità se sei disposto a lavorare duro, indipendentemente da razza, religione, colore della pelle. Purtroppo Londra sta cambiando sempre più sotto I nostri occhi. E’ diventata un parco divertimento per ricchi, terra di conquista per i costruttori. Intendiamoci, io non ho niente contro la cosiddetta gentrificazione, purché non stravolga la società. Invece a Londra non ci sono più opportunità per tutti, la classe di provenienza ha sempre più peso. Vorrei che Londra tornasse a essere la città del talento e dell’eccellenza. Sadiq, con la sua storia, rappresenta proprio la Londra che tutti abbiamo amato e che vogliamo rivedere: figlio di un guidatore di autobus ha studiato duro, è diventato avvocato, si è dato alla politica ed è diventato ministro. Questa è la Londra per cui combattiamo. Tra l’altro Sadiq è contrario al Brexit, mentre Zac Godsmith (il candidato dei Tories, ndr) è a favore. Come è possibile che il sindaco di una città come Londra la voglia vedere fuori dall’Europa?’.