La centralina, le gomme, la benzina. E poi ancora il sistema di penalità e la Direzione Gara. Se lo scacchiere dei piloti-team è rimasto pressoché uguale, la MotoGP ha cambiato molto di ciò che ruota attorno alle due ruote. Sotto il profilo tecnico e regolamentare, il circuito si presenta con grosse novità destinate a incidere sullo sviluppo della stagione. Il giudizio è unanime: sarà più avvincente e combattuta degli ultimi anni. Con alte probabilità di veder rotto, almeno in maniera episodica, il duopolio Yamaha-Honda che dura incontrastato da 92 gran premi. Magari non all’esordio sull’asfalto di Losail, in Qatar. Ma già in Argentina…
Centralina e gomme – L’introduzione dell’elettronica uguale per tutti, con un software e la centralina sviluppata da Magneti Marelli, rappresenta una rivoluzione. Avvicinerà i team e la speranza dei boss della MotoGP è creare uno spettacolo ancora più avvincente. La grande incognita è rappresentata invece dall’altro cambio tecnico: a fornire gli pneumatici sarà Michelin e non più Bridgestone. I francesi hanno sviluppato una gomma alta 17 pollici, mezzo in più dell’azienda giapponese. Un fatto che inciderà sulla guida e l’assetto delle moto. Negli ultimi mesi le performance sono migliorate ma tutti aspettano di vedere la tenuta in gara prima di promuovere definitivamente il cambio.
Classe unica, benzina uguale per tutti – È stata azzerata anche la divisione tra classe Factory-Open e Crt, i team satellite. È stata così modificata anche la regola relativa al carico di benzina. Da Losail in poi avranno tutti 22 litri a disposizione, due in più per le Factory rispetto allo scorso anno e due in meno per le Open. L’organizzazione ha modificato pure le concessioni ai team in difficoltà. Per beneficiare degli ‘aiuti’ ci si avvarrà di un sistema a punti, dove il terzo posto conta 1, due il secondo e 3 la vittoria. Se un team raggiunge i 6 punti perde subito la possibilità di svolgere test illimitati e tutti gli aiuti per la stagione successiva. Sotto osservazione quest’anno, quindi, Suzuki e Aprilia, i due team che partono con i ‘benefit’. Potranno quindi svolgere test illimitati nel corso del 2016/17 e avranno due motori in più (9) e a sviluppo libero rispetto a Yamaha, Honda e Ducati. Sempre che non riescano a stupire: occhio alla Suzuki con Vinales.
Rossi? Con le nuove regole… L’incidente in Malesia tra Valentino Rossi e Marc Marquez se fosse accaduto in questa stagione non avrebbe costretto il Dottore a giocarsi il titolo partendo in fondo alla griglia. Da Losail in poi, infatti, se sulla patente si accumulano 4 o 7 punti di penalità non si viene retrocessi in griglia e non si parte più dalla pit lane. Bisognerà raggiungere i 10 punti di penalità per pagare il conto con una squalifica nel gran premio successivo. Cambia anche la validità delle penalizzazioni che restano sulla patente per dodici mesi. Sono state apportate modifiche anche alle competenze della Direzione Gara. Mike Webb, Javier Alonso e Franco Uncini dovranno solo intervenire per i casi limpidi: sorpassi con bandiere gialle, eccesso di velocità ai box, partenze anticipate. Se invece sarà richiesto un approfondimento, la questione verrà dibattuta da un due membri della Fim e dallo stesso Webb. Spetterà a loro, autonomamente, decidere la penalità da comminare.