L'effetto del colpo di sonno dell'autista forse poteva essere evitato da un dispositivo poco costoso che si chiama Attention Assist, offerto dalla Mercedes sia sulle vetture passeggeri che sui veicoli commerciali e industriali
Cento euro. Tanto costa quel dispositivo che si chiama Attention Assist, e che attraverso l’analisi di 70 parametri, è in grado di “capire” quando chi è al volante mostra segni di stanchezza. E, se del caso, avvertirlo con segnali luminosi e sonori.
E’ una delle dotazioni che la Mercedes-Benz offre da tempo le proprie vetture, sia le ammiraglie che quelle più piccole. Così come i veicoli industriali e i pullman, su uno dei quali hanno perso la vita tredici ragazze, di cui sette nostre connazionali sull’autostrada nel nord est della Catalogna. L’autista del mezzo ha detto che ha avuto un colpo di sonno. Il bus che si è ribaltato aveva o no il dispositivo? Non possiamo saperlo, o almeno non ancora, perché non si tratta di una dotazione obbligatoria.
Così come non è dato sapere se avrebbe potuto salvarle, avvertendo il conducente che il mezzo stava andando fuori strada. Perché bisogna tenere sempre a mente che qualsiasi dispositivo che si sostituisca completamente all’uomo è ancora proibito dai codici stradali dei vari paesi.
Ciò non toglie che qualcosa poteva fare. L’algoritmo che ne è alla base è in grado di riconoscere un calo dell’attenzione di chi è al volante dal suo stile di guida. Per fare un esempio, se si fanno correzioni repentine di traiettoria o ci si sposta di corsia senza mettere la freccia il sistema si attiva, e anche grazie alla collaborazione del cosiddetto Lane Keeping (sistema di mantenimento della corsia) provvede ad avvertire il conducente con suoni, luci e anche con vibrazioni sul volante. Se proprio questi non dovesse fare nulla, il sistema agisce. Ma non fino in fondo, o meglio non fino ad un arresto completo del veicolo: per quello ci vuole il cosiddetto Brake Assist III, un sistema optional che sui veicoli industriali Mercedes-Benz costa 4.600 euro. Anche in questo caso, però, solo se davanti si fosse parato un ostacolo individuato dai sensori.
“Purtroppo, dobbiamo registrare che nel 2016 se si ha un colpo di sonno, ci si accascia sul volante e si va fuori strada c’è poco da fare. Non c’è sistema elettronico in grado di fronteggiare la situazione”, spiega il responsabile marketing dei veicoli industriali Mercedes-Benz Enrico Ferraioli. “O meglio ci sarebbe pure, ma la legge ancora non lo consente”, aggiunge Ferraioli. E questo è di certo un argomento a favore della guida autonoma.
Eppure, se c’è un comparto in cui la sicurezza è ai massimi livelli è proprio quello dei veicoli commerciali e industriali. Camion, van, pullman, sono oggetto di una continua attenzione da parte dei legislatori. Basti pensare che giusto l’anno scorso è diventato obbligatorio a livello europeo, per i nuovi veicoli immatricolati, il sistema di frenata automatica, così come quello di mantenimento della corsia, mentre l’ABS, il controllo elettronico di stabilità, gli airbag e le cinture si sicurezza lo sono da tempo.
Equipaggiamenti il cui costo non si può nemmeno quantificare separatamente, perché ormai è stato “inglobato” nel prezzo di listino. Anche se il Brake Assist III vale circa il 3% del prezzo totale di un camion, che si aggira sui 150-160 mila euro. E il famigerato Attention Assist, che può essere scelto singolarmente o all’interno di un pacchetto, come detto solo un centinaio di euro. Che forse avrebbero potuto salvare la vita di quelle povere ragazze.