Sembra un giorno normale a Milano Orio al Serio. Se il paventato aumento dei controlli di sicurezza è operativo è invisibile. Almeno secondo il colpo d’occhio e secondo i tassisti che affollano la piazzola in attesa della loro prima corsa. Infondo allo scalo aeroportuale, sulle panchine vicino ai “Rent a car”, dormono due senza fissa dimora. Quello sveglio non sa nemmeno ciò che è successo il giorno prima nella capitale del Belgio. Eppure da qui parte il primo aereo della giornata per Bruxelles e al gate le facce dei passeggeri sono tese. “Certo che abbiamo paura, ma non potevamo rimandare la partenza sperando che ci facciano sbarcare”, dice più di una persona. Anche i viaggiatori non sembrano essersi accorti del potenziamento dei controlli. “Vedo solo meno gente rispetto a una giornata normale”, dice un signore che abitualmente fa la tratta Orio-Bruxelles Charleroi. “E’ un’atmosfera irreale e guardi la gente con sospetto sperando che tutto sia ok”, gli fa eco un ragazzo inglese in attesa del volo. I passeggeri più giovani, la cosiddetta generazione Erasmus, però non ci stanno a vedere il proprio stile di vita stravolto dalle misure di sicurezza contro il terrorismo islamico. “Continuerò a viaggiare, anche se i miei non volevano che mi imbarcassi oggi”, conclude un ragazzo  di Lorenzo Galeazzi
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