Antonio Celi ha 29 anni, è un ragazzo di origini calabresi residente a Paullo, nel milanese. Timido e introverso, per trovare l’anima gemella prova a rivolgersi allo zio acquisito, italo-egiziano e felicemente sposato con l’italianissima zia di Antonio. Grazie a lui, Antonio conosce Hanaa, una ragazza egiziana di 28 anni. Nonostante il problema della lingua – Antonio parla poco l’arabo così come Hanaa padroneggia poco l’italiano – i due iniziano a dialogare grazie a Facebook, a conoscersi. Le cose vanno bene, tanto che a fine 2015 decideranno di sposarsi al Cairo. L’Ambasciata italiana certifica il Nulla Osta e le famiglie si danno da fare. L’affitto della sala, il pranzo, gli invitati alla funzione religiosa con rito cristiano ortodosso. Nelle foto e nei video che Antonio conserva c’è tutto. Ma una volta tornato in Italia, quelle immagini ha continuato a guardarle da solo, perché sua moglie Hanaa è rimasta in Egitto: il Consolato italiano nega il visto alla sposa perché “il matrimonio è combinato”. Antonio e i suoi familiari non sanno darsi spiegazioni, e ingaggiano una lunga battaglia contro la decisione del nostro Consolato. Una battaglia che descrivono come un calvario di carte bollate, inutili fino ad ora. E nel corso delle tante peregrinazioni presso il consolato in Egitto, Antonio viene avvicinato da qualcuno per per 2mila euro gli promette di sbloccare il visto, grazie a un funzionario che dice di conoscere all’interno dello stesso consolato italiano. Vero o falso, quando Antonio mostra il documento che nega il visto alla moglie, l’uomo ci ripensa. Insomma, per una volta anche la corruzione sembra impotente. “Alla fine – spiega lo zio di Antonio – ci ha consigliato di rivolgerci a un avvocato”. Intanto Hanaa, racconta Antonio, è incinta. “E’ sconsolata, e dato che io non posso esserle accanto, dice che sta pensando all’aborto. Io non vorrei mai che arrivasse una decisione del genere”
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione