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TgPorco, Guzzanti-Salvini: “Perché ero a Bruxelles? C’era un party techno a cui tenevo”

di F. Q.

Voglio chiarire questo punto: io non ero andato a Bruxelles per andare a calare le braghe in Parlamento. Ero andato perché c’era un party techno a cui tenevo“. Così il leader della Lega, Matteo Salvini, reinterpretato da Sabina Guzzanti nel suo TgPorco, spiega le vere ragioni per le quali si trovava in Belgio e risponde alle accuse fioccate in rete contro di lui. “Sono arrivato a Bruxelles nel weekend” – spiega Salvini-Guzzanti – “il Parlamento apre il martedì e io alle 8 del mattino avevo un biglietto per tornare indietro. E sono rimasto bloccato dopo quello che è successo. La cosa sconvolgente di tutta questa vicenda è che ci potevo restare anche io sotto quella bomba. Potevo aprire il giornale il giorno dopo e leggere il titolo: ‘Salvini non c’è più’. Come ci sarei rimasto?“. Poi si sfoga: “Mi tremano ancora le mani a pensare a quella situazione e io sono uno con due palle così. Pensate come sono ridotti quelli che le palle non ce le hanno. Non è razzismo anche questo? Cosa dobbiamo fare? Far morire d’infarto tutti quelli che non hanno le palle? Mio cognato, che non ha le palle, deve morire d’infarto per far contenti questi radical chic e borghesi pensanti che dicono: ‘No, non li dobbiamo affogare sui barconi’?”. Nel corso del Tg Porco, Sabina Guzzanti si cala anche nei panni di Debora Serracchiani, presidente del Friuli Venezia Giulia e vicesegretario del Partito democratico. E spiega la sua nuova posizione sull’acqua pubblica e sulle trivelle: “Io e il Pd non abbiamo tradito la volontà popolare sul referendum sull’acqua pubblica. Sono accuse senza senso, perché chiunque faccia un buco per terra e trovi l’acqua può prenderla senza che nessuno gli chieda i soldi. I soldi li chiediamo solo se vuoi l’acqua col rubinetto a casa e il referendum non era sul rubinetto pubblico, ma sull’acqua pubblica

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