A tutto GASS, ovvero i giovani artefici della sicurezza stradale. Si chiama G.A.S.S. (http://www.atuttogass.it/) ed è un progetto di rilevanza sociale, sostenuto dal Dipartimento della Gioventù e del Servizio civile nazionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, sulla sicurezza stradale. Il tema è tristemente attuale, soprattutto a sud dove le strade insicure sono tante, troppe, e la possibilità d’incidenti è divenuta seriale. L’acronimo G.A.S.S. (giovani artefici della sicurezza stradale), che paradossalmente richiama la velocità, ne indica l’obiettivo: sensibilizzare le giovani generazioni verso buone pratiche, per comportamenti responsabili e una nuova cultura della sicurezza su strada, per valutare le conseguenze delle nostre azioni sì da modificare atteggiamenti o modi d’essere rischiosi, per sé e per gli altri. Del resto, non sarà un caso se parte del pensiero moderno è attraversata dalla riflessione su relazione etica e responsabilità verso l’Altro: da Jacques Derrida a Hans Jonas sino a Emmanuel Lévinas, il rapporto con il mondo è prima di tutto un rapporto con l’Altro.
G.A.S.S. ha già prodotto un’indagine sui comportamenti e le abitudini di 1600 giovani, tra i 15 e i 25 anni, residenti nelle due regioni oggetto dell’osservazione: la Calabria e il Lazio, con l’obiettivo di mappare la loro responsabilità su strada. Sedici indicatori di responsabilità (diretta e indiretta), utilizzati con la garanzia dell’anonimato (per assicurare la sincerità) hanno contribuito a misurare le realtà a più alto rischio in fatto di sicurezza stradale e hanno contribuito a costruire l’indice I.R.S. (indice di responsabilità stradale). Ne sono emerse singolari peculiarità.
In questo contesto, le regioni più virtuose, da semaforo verde, sono la Lombardia, la Liguria e il Piemonte mentre tra le più “irresponsabili”, da semaforo rosso, troviamo, le regioni del Mezzogiorno: al penultimo posto la Calabria che condivide la maglia nera con il Molise, ultimo in graduatoria. Eppure l’incidenza maggiore dell’incidentalità stradale si verifica in Lombardia dove però si rileva un maggior grado di responsabilità stradale. Nel 2015 in Calabria gli incidenti sono stati 1.185 (in coincidenza con la maggiore mobilità legata alle vacanze) per 2.022 persone che hanno riportato lesioni e 42 decessi. Disaggregando i dati, le aree urbane più sicure sono Cosenza per la Calabria, Rieti e Frosinone per il Lazio. Tra le infrazioni più diffuse tra i giovani l’utilizzo del cellulare alla guida (1 giovane su 2 parla al telefono mentre guida) e il superamento dei limiti di velocità, mentre quasi l’80% dichiara di non conoscere il codice della strada e circa il 10% degli under 25 ammette di assumere alcol prima di mettersi alla guida. Ed emerge più di qualche risultato interessante: per esempio sono più i ragazzi, rispetto alle ragazze, a possedere il patentino che consente di guidare lo scooter (il 18,8% contro il 7%) mentre quasi 3 giovani su 10 (il 31%) sono stati almeno una volta coinvolti in un incidente. E gli incidenti stradali in autostrada sono quelli più frequenti: in Calabria, ad esempio, la percentuale dei casi è quasi il doppio della media italiana (9,06% contro il 5,17 di media nazionale).
Di più, viene fuori che il tratto calabrese della Salerno-Reggio Calabria è quello più pericoloso d’Italia. Un vero peccato, se solo si pensa che è giusto quello che non subirà, nei lotti calabresi (Cosenza-Altilia-Grimaldi, Pizzo-S.Onofrio) gli ammodernamenti previsti, in vista della consegna prenatalizia tanto pontificata da Renzi. Fin qui lo studio esistente. Ora la tappa successiva. A pochi mesi dalla cerimonia d’apertura delle Olimpiadi di Rio 2016, G.A.S.S. propone le Olimpiadi della responsabilità: un concorso (il cui regolamento sarà pubblicato nel mese di aprile) su base artistico-espressiva, protagonisti gli studenti delle scuole superiori, per incentivare la cultura della legalità. I partecipanti dovranno inviare un elaborato sulla sicurezza che potrà parlare il linguaggio delle arti figurative, della scrittura creativa, dei video, della fotografia, della musica. Che vuol dire mettere la creatività e la responsabilità sociale al servizio della sicurezza, per produrre, finalmente, un auspicato cambiamento nelle nostre abitudini e nei nostri stili di vita.