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Sondaggi, a vincere è il partito del non voto. Il distacco Pd-M5s resta di quasi 10 punti. Segno più per Renzi e il governo

Le rilevazioni di Ixè per Agorà: poche variazioni rilevanti. Il dato più evidente è la flessione dell'affluenza, questa settimana data al 57,5 per cento. La candidatura della Meloni a Roma non regala neanche un voto in più al suo partito

Uno scenario politico stabile, ma con un’affluenza che cala ancora e si avvicina di nuovo al 57 per cento. L’astensionismo, dunque, resta il primo partito con il 43 per cento degli intervistati del sondaggio di Ixè per Agorà (Rai3) che risponde che a oggi non si recherebbe nemmeno alle urne. Le variazioni per le forze politiche, peraltro , sono tutte quasi impercettibili: tra il meno 0,3 di Forza Italia e il più 0,4 dei Verdi (forse frutto del dibattito sul referendum sulle trivelle), che sono quasi ininfluenti in rilevazioni come questa che hanno un margine di errore del 3 per cento.

Tra i voti validi, invece, il partito che raccogliere la quota maggiore di preferenze rimane il Partito democratico con il 34,6 per cento, con un lieve aumento rispetto alla settimana precedente. C’è un piccolo incremento anche per il Movimento Cinque Stelle che si attesta al 25, quindi a quasi 10 punti di distacco, anche se la distanza al primo turno conta poco, visto che se nessuno raggiunge il 40 per cento il sistema elettorale prevede un turno di ballottaggio dove la sfida resta aperta.

Nel centrodestra a fare da apripista è ancora la Lega Nord, con il 14,1 per cento, seguita da Forza Italia che non riesce a staccarsi dal 10 per cento (questa settimana pericolosamente vicino al 9). La candidatura di Giorgia Meloni a Roma non sposta di un millimetro le performance di Fratelli d’Italia che al 3,5 era e lì rimane. In realtà il quinto partito, attualmente, si conferma Sinistra Italiana che galleggia intorno al 5 per cento.

Sempre in bilico lungo la soglia di sbarramento necessaria per entrare in Parlamento l’Area Popolare guidata da Angelino Alfano: questa settimana scende sotto il 3 per cento. Sembrano invece senza speranza le forze a sinistra del Pd (Rifondazione, Verdi, Italia dei Valori) e quelle alla sua destra, come il partitino di maggioranza Scelta Civica ormai ridotto al lumicino.

Insieme al Partito democratico, continuano a salire la fiducia nel presidente del Consiglio Matteo Renzi e nel suo governo, confermando una tendenza già emersa la scorsa settimana anche in altri sondaggi, come quello di Ipsos di Nando Pagnoncelli per il Corriere della Sera che tra l’altro presentava un’elaborazione di lungo periodo.

Renzi, peraltro, è l’unico leader che vede incrementare il suo indice di gradimento e resta stabilmente al secondo posto, dietro al presidente della Repubblica Sergio Mattarella che gode della fiducia del 57 per cento degli italiani, con una leggera flessione.