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Roma, 14 mar. - (Adnkronos) - In occasione di Didacta 2025 a Firenze, l'evento di riferimento per la formazione e l'innovazione nel settore scolastico, Acer ha ribadito il proprio impegno nel supportare l'evoluzione della didattica attraverso soluzioni tecnologiche all'avanguardia. La partecipazione dell'azienda alla fiera ha offerto l'opportunità di presentare le ultime novità in termini di prodotti e servizi, con un focus particolare su prestazioni, sicurezza, intelligenza artificiale e design.
"La presenza di Acer a Didacta sottolinea l'importanza del settore education, un ambito in cui siamo orgogliosamente leader di mercato," ha dichiarato Angelo D'Ambrosio, General Manager di Acer South Europe. "Didacta rappresenta un'occasione fondamentale per incontrare docenti, studenti e rivenditori specializzati nel mondo scolastico. In questa sede, presenteremo le nostre più recenti innovazioni di prodotto, caratterizzate da prestazioni elevate, sicurezza, funzionalità di IA e design robusto. Queste caratteristiche sono indispensabili per una didattica innovativa ed efficace."
Roma, 14 mar. (Adnkronos) - È già un caso che un condannato, sia pur in primo grado, occupi un ruolo di sottosegretario alla Giustizia, ma ora le parole di Delmastro pongono un problema serio al Governo e al Paese intero. Dall’interno viene criticata una delle pessime riforme portate avanti con protervia dalla maggioranza. Come fa a restare al suo posto? Cosa dice la premier Meloni? Le parole di Delmastro sono gravi anche perché ci fanno conoscere le vere intenzioni del Governo, quelle che andiamo denunciando da mesi: assoggettare il potere giudiziario al controllo dell’Esecutivo. E questo è inaccettabile. Dopo la smentita che non smentisce, la registrazione dell’intervista, Meloni deve pretendere che Delmastro lasci l’incarico". Lo afferma Così Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera.
Roma, 14 mar. (Adnkronos) - Giovedì prossimo 20 marzo, alle ore 9, avrà luogo alla Camera l'informativa urgente del ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare, Nello Musumeci, sui recenti eventi sismici che hanno colpito l'area dei Campi Flegrei e sullo stato di attuazione degli interventi per la popolazione.
Milano, 14 mar. (Adnkronos) - Il Dna di Andrea Sempio, amico del fratello di Chiara Poggi, indagato per l'omicidio del 13 agosto 2007 a Garlasco, va confrontato con il Dna trovato "sotto le unghie della vittima e con le ulteriori tracce di natura biologica rinvenute sulla scena del crimine". E' quanto ha disposto, con un provvedimento del 6 marzo scorso, la giudice per le indagini preliminari di Pavia Daniela Garlaschelli che ha autorizzato il prelievo coattivo della traccia biologica dell'indagato effettuato ieri.
Roma, 14 mar. (Adnkronos) - Domani, alle ore 11:30, a Roma, nell’Europa Experience-David Sassoli (piazza Venezia, 6), si svolgerà l’incontro con i promotori dell’appello (che ha superato le 5mila adesioni) “Per un’Europa libera e forte”, lanciato dalla vicepresidente del Parlamento europeo, Pina Picierno. L’appello, si legge nel testo, “nasce dall’urgenza invariata che il Manifesto di Ventotene tracciò durante il secondo conflitto mondiale, per un’Europa federale e per un nuovo europeismo in difesa delle democrazie liberali e delle libertà dei popoli”.
Previsti, tra gli altri, gli interventi di Carlo Calenda, segretario di Azione; Riccardo Magi, segretario di Più Europa; Benedetto Della Vedova, deputato di Più Europa; Ivan Scalfarotto, responsabile Esteri di Italia viva; Christian Rocca, direttore de 'Linkiesta'; Nathalie Tocci e Nona Mikhelidze, dell’Istituto affari internazionali; Piero Fassino, deputato Pd; Alessandro Sterpa, professore dell’Università degli Studi della Tuscia; Sofia Ventura, professoressa dell’Università di Bologna; Vittorio Emanuele Parsi, professore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore; Angelo Chiorazzo, vicepresidente del Consiglio regionale della Basilicata; Stefano Ceccanti, professore dell'Università 'La Sapienza' di Roma; Giorgio Gori, eurodeputato Pd; Roberto Castaldi, politologo; Guy Verhofstadt, già Primo ministro del Belgio.
Roma, 14 mar. (Adnkronos) - Nei Porti di Roma e del Lazio, il 2024 mette in luce un mercato delle crociere “fiorente”: sono 3.459.238 i crocieristi transitati nel corso dell’anno a Civitavecchia, in aumento del 4,3% rispetto allo stesso periodo del 2023; cifra che, stando alle previsioni, aumenterà di un ulteriore 2,8% alla fine dell’anno in corso. Lo riferisce l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centro Settentrionale, evidenziando che il nuovo record assoluto delle crociere traina anche il traffico totale dei passeggeri (crociere e autostrade del mare) che sfonda il muro dei 5 milioni (5.005.142).
Per quanto riguarda il settore delle merci, il network dei Porti di Roma e del Lazio, con un totale complessivo di poco più di 13 milioni di tonnellate di merci movimentate, registra una diminuzione pari al 6,5% (-905.333 tonnellate), legata – spiega l’Autorità – al calo delle merci solide del porto di Civitavecchia (-17,2%), in particolar modo al carbone della centrale di Torre Valdaliga Nord, ormai prossima alla chiusura in vista del previsto phase out di fine anno e dove, negli ultimi dodici mesi, si sono sbarcate poco più di 100 mila tonnellate.
“Il grosso della perdita di quasi un milione di tonnellate è imputabile, principalmente, alla chiusura della centrale a carbone Enel e a scelte nazionali e di sistema prese negli ultimi 10 anni che vanno ben oltre le nostre competenze e che sono state imposte all’Autorità e che sono, anche, fuori dalla facoltà di ogni singolo operatore di compensare questa perdita”, fa presente infatti il Commissario Straordinario dell’Adsp, Pino Musolino, assicurando che però “il sistema nel complesso comunque tiene, con dati molto significativi e importanti nei porti di Fiumicino e Gaeta soprattutto nelle rinfuse e a Civitavecchia i dati in generale sono positivi e confortanti, tenuto conto delle due importanti crisi che hanno attraversato il Mediterraneo nel 2024, vedendoci allineati alle stime di traffico della stragrande maggioranza dei porti italiani e mediterranei. Restiamo comunque vigili e monitoriamo la questione di Torre Valdaliga Nord – conclude Musolino – che rappresenta una ferita importante e un grande limite alla pianificazione e alla possibilità di fare dei ragionamenti concreti per il prossimo futuro rispetto al nostro sistema portuale”.
Si conferma il trend di crescita dei crocieristi imbarcati e sbarcati nel porto di Roma (+5,7%) che continua a caratterizzarsi sempre più come “home port”. In aumento anche il numero degli accosti delle città galleggianti che, con un totale di 841, crescono di 32 unità (+4%) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. E si registra un incremento percentuale, rispetto al 2023, delle altre categorie di rinfuse solide nel porto di Civitavecchia: la categoria dei “prodotti metallurgici, minerali di ferro…”, cresce del 54% per un totale di 546.990 tonnellate movimentate (+191.766), mentre è pari al 198,6% l’incremento della categoria “minerali grezzi, cementi e calci” che movimenta 175.991 tonnellate totali (+117.060 rispetto al 2023). In crescita anche le rinfuse liquide (+15,6%; +161.474), per un totale di 1.194.688 tonnellate.
Nella categoria “automezzi”, si segnala la crescita dell’8,3% (+15.390) delle “auto in polizza” per un totale di 200.969 auto movimentate. Segnali positivi dal porto di Fiumicino che registra un costante aumento (+10,6%) del traffico complessivo, costituito essenzialmente dai prodotti raffinati che servono l’aeroporto “Leonardo da Vinci” di Fiumicino, che superano i 3,4 milioni di tonnellate totali (3.414.153). Nel porto di Gaeta si evidenzia l'incremento del 17,8% delle merci solide (782.377 tonnellate totali) che bilanciano il calo del 10,8% delle merci liquide e contribuiscono, così, a mantenere sostanzialmente stabile il traffico complessivo del porto gaetano che, in totale, movimenta 1.799.438 tonnellate.
Roma, 14 mar. (Adnkronos) - Lorenzo Cesa, segretario dell’Udc, ha presentato stamane alla Camera la proposta di riforma della legge 54/2006 sull’affidamento condiviso dei minori. L’iniziativa, promossa, con il contributo della senatrice Paola Binetti, mira a correggere le criticità della normativa vigente che, in molti casi, ha esposto i bambini al rischio di rimanere in contatto con genitori maltrattanti. “Nel 2023 le Forze di Polizia -spiega una nota- hanno ricevuto oltre 13.700 richieste di intervento per violenza domestica e negli ultimi cinque anni 427.000 minori sono stati esposti a maltrattamenti. In circa il 42% dei casi le violenze si sono consumate alla presenza dei bambini, con conseguenze devastanti sul loro sviluppo psicologico ed emotivo”.
“La proposta di legge punta a introdurre criteri più stringenti per l’affidamento, prevedendo l'affido esclusivo al genitore non violento nei casi di maltrattamento, il divieto dell’utilizzo della Sindrome di alienazione parentale (Pas) nei tribunali e procedure d’urgenza per la tutela dei minori”.
“La sicurezza dei bambini deve venire prima di qualsiasi principio astratto di bigenitorialità evitando che vengano affidati a genitori violenti” ha affermato Cesa, sottolineando l’importanza di una riforma che garantisca ai minori un futuro protetto. “Da sempre impegnati nella difesa della dignità della famiglia sottolineiamo l'urgenza di proteggere i figli da ogni situazioni di abuso” ha aggiunto Binetti, sostenendo che la famiglia deve restare un luogo di amore e crescita e non di paura e coercizione.
Cosa implicano le due scelte che ti proponiamo:
Francesca Miccoli
Formatore di Istruttori
Ambiente & Veleni - 27 Marzo 2016
Immersioni, quello del sub è il lavoro più bello del mondo
Voi ce l’avete una passione? Quella cosa che vi brucia dentro e vi fa cambiare vita, scalciare via tutto e riniziare daccapo lontano da tutto e da tutti? Se non l’avete provo a spiegarvela io.
Fare il lavoro più bello del mondo, come ho scelto di fare io, è qualcosa che esula dalla scelta consapevole. È un obbligo verso se stessi. A un certo punto vi si prospetta, o forse la vita, come spesso accade, vi porta in quella direzione, e cogliete l’occasione perché proprio non potete farne a meno. Quindi vi trasferite dall’altra parte del mondo, o comunque parecchio lontano, e iniziate questa nuova avventura.
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Un’avventura strepitosa, non sempre facile. È tutto bello all’inizio, come tutte le cose nuove, poi man mano che passa il tempo succedono degli episodi, vedete certi eventi, e a volte vi domandate se ne valga la pena davvero. Le immersioni più belle al mondo, o almeno alcune di esse, valgono il dolore di vedere una vita che scivola via? Le emozioni più intense della vostra vita, o almeno alcune di esse, portano a pari un bilancio fatto spesso di arrabbiature, inconvenienti, natura matrigna, e tutto il resto? Ci pensate, a volte vi viene il dubbio, ma non mollate mai. Perché? Perché è la passione a farvi alzare la mattina dal letto. Non lo stipendio, non il prestigio. Ma quel fuoco che vi arde dentro e quella missione che sentite essere la vostra meta da sempre.
E succede quindi che a stagione inoltrata, dopo otto mesi che faticate con orari sballati, senza tregua o soste, vi capita l’opportunità di avere una mezza giornata libera. Gli ospiti hanno deciso di passare un pomeriggio intero su un’isola resort, perché vogliono sorseggiare drink a bordo piscina (quando avrebbero le spiagge deserte più esclusive del pianeta: la gente è strana). Chiunque sano di mente ne approfitterebbe per riposarsi, prendersi un po’ cura di sé, dormire, leggere, scrivere, riordinare appunti e pensieri. Ma non voi. Perché voi siete, come dicevamo prima, divorati dalla passione. Quindi cosa fate? Mollate gli ospiti al resort e correte a buttarvi in mare con la vostra collega e un amico giornalista. Andate a fare un tuffo della madonna, un giro fra squali, aquile di mare, dentici, carangidi, visibilità perfetta e, per non farsi mancare niente, un gruppetto di delfini che lambisce le stesse vostre acque mentre attaccati al pallone scaricate quei 14’ di decompressione che avete raccattato sul fondo. Sì, perché non è che andate a fare un’immersione tranquilla, tanto per vedervi un bel posto in tutta pace e serenità. No! È il tuffo che chiamate “rock’n’roll” che vi manca. Quello che vi fa sentire felici e che vi fa allagare la maschera dalle risate a -35 mt, che vi manca. Con gli ospiti capita di rado.
Un po’ le leggi, un po’ la capacità media dei subacquei, giocate sul sicuro e certe cose meno ortodosse non le fate. Normale. Saggio. Dunque oggi non solo andate a farvi un tuffo in santa pace, ma ve lo fate come dio comanda, senza farvi mancare niente. L’immersione in sé non è alcunché di trascendentale: l’angolo di un canale di pass*, nulla che non abbiate già visto mille e più volte. Però oggi le condizioni sono ideali. La corrente entra, quindi l’acqua è cristallina e – dopo un mese di anormale acquaccia verde sarebbe anche l’ora, accidenti! – il giro di pesci è potenzialmente al suo culmine, come non buttarsi? Quindi pronti, via! SPLASH! Prendete il reef e iniziate a scendere. E piano piano arrivano tutti gli amici che preferite: gli squali grigi e quelli pinna argento nel blu, i pinna bianca ridossati alla parete come è loro abitudine. Fate scrocchiare la bottiglietta di plastica con foga, per attirare tutti più vicino, e non avete più mani perché una vi serve per filmare tutto, allora come si fa? La bottiglia si struscia sul femore nuotando. Bisogna ingegnarsi, lì sotto. Alzate la testa, e arrivano tre aquile di mare in planata. Intanto la vostra collega davanti a voi vi chiama a gran voce. A gran gesti, rectius. E vi indica che più avanti c’è una festa, e inizia a ballare per farvi capire che è proprio rock’n’roll, e vi si allaga la maschera dal gran ridere. Che viene dal cuore, proprio. Quindi partite di pinne e vi spingete oltre. E ancora squali grigi, un fiume di carangidi che sembra non finire mai e in mezzo al quale passate come neanche esisteste. Si spostano quel tanto che vi basta per fendere il branco e vederlo ricompattarsi dopo il vostro passaggio.
Una massa argentea che si divide e riunisce con una naturalezza che ogni volta vi tramortisce e commuove. Arriva un’altra aquila di mare, plana in mezzo ai carangidi e ne vedete vibrare le pinne – o le ali, come le volete chiamare. Arriva accanto a voi, vi supera, si riscuote un attimo (immaginate un cane che si scrolla l’acqua di dosso, suppergiù) e riprende quota allontanandosi. Il computer subacqueo è ormai implacabile. Siete a quote importanti da troppo tempo, bisogna iniziare a risalire. A malincuore lasciate quel bendiddio e vi lasciate portare dentro il canale dalla corrente. Poco male. Avete visto davvero un sacco di roba e vi siete finalmente goduti un tuffo con tutti i crismi. La collega lancia il pallone e vi portate alla quota della tappa di decompressione. Parlate, ovviamente, a gesti, a parole (si può, si può), vi fate mille risate a spese degli assenti o facendo battutacce di bassa lega varie. Le solite cose. E mentre siete lì che passate i minuti in attesa di poter risalire, l’Oceano vi fa un ultimo regalo. Un bel gruppo di delfini sfreccia veloce davanti a voi a pelo della superficie. Naturalmente voi siete cretini e sbagliate tasto della GoPro e non parte il filmato. Ma che importa? Lo portate nel cuore il film, non è fondamentale averne il file. Anche se vi mangereste le mani, ovvio.
Spendete gli ultimi spiccioli di tempo prima di emergere a farvi foto sceme, come è naturale, perché la gag della collega che richiama la fortuna (più prosaicamente detta culo) va sempre celebrata, e risalite, finalmente. Felici. Stanchi morti. Ridendo, con le lacrime agli occhi. Perché questa immersione vi rappacifica con tante cose. Fa ammenda per tante brutture, tanto dolore, tanta spossatezza. Ma la spossatezza di questa sera, che vi fa chiudere gli occhi davanti al computer mentre scrivete, è quella positiva, quella che vi da la carica. Quella che vi fa capire come un bagliore improvviso che quell’obbligo a cui vi siete piegati tanto tempo fa e avete sentito impellente è stato il regalo più bello che poteste farvi. Perché in un mondo così tragico, là sotto c’è invece sempre e solo pace. E riuscite a riportarvela, seppure per breve tempo, in superficie. E anche se domani saranno di nuovo incazzature, paure, psicodrammi, intoppi e occhi al cielo magari, stasera siete carichi a pallettoni. E la prima cosa che fate ritornando in barca non è la doccia, non è il pisolo. Ma scaricare ancora salati e scarruffati i filmati della videocamera al computer. Perché quella che vi brucia dentro è la vostra passione. E va bene così.
* le spaccature naturali in mezzo ai reef che consentono alla massa d’acqua dell’Oceano aperto di entrare negli atolli