Il ciclista belga Antoine Demoitie è morto nella notte in ospedale dopo essere stato colpito da una moto in seguito ad una caduta durante la classica Gent-Wevelgem. A riferirlo i media francesi. “E’ in corso un’inchiesta per capire la dinamica”, ha detto Frederic Evrard, portavoce della gendarmeria regionale Nord-Pas-de-Calais all’agenzia France Presse. Il 25enne era ricoverato all’ospedale universitario di Lille.

Associazione corridori: “Fare chiarezza” – “In questo momento di tristezza e dolore per la morte di Antoine non vogliamo fare polemiche ma è tanta la frustrazione che abbiamo dentro – ha dichiarato in una nota Gianni Bugno, presidente del Consiglio del ciclismo professionistico – Abbiamo sempre sostenuto che la sicurezza dei corridori deve essere al primo posto nelle discussioni delle alte sfere del ciclismo e all’ultima riunione del Ccp abbiamo espressamente chiesto che vengano comunicate in fretta le strategie elaborate recentemente per il miglioramento della sicurezza durante le corse. Non voglio accusare nessuno ma fare riflettere sulle responsabilità di ognuno nell’assicurare che sia sempre mantenuto altissimo il livello di attenzione, consapevolezza, e controllo sulle norme di sicurezza durante ogni corsa ciclistica”. Con queste parole l’organizzazione internazionale dei ciclisti chiede che sia immediatamente fatta luce sulla dinamica dell’incidente, sulle circostanze che lo hanno provocato e sulle eventuali responsabilità delle parti coinvolte.

Media belga: “Troppi incidenti nelle corse” – Il quotidiano belga Le Soir lancia una serie di accuse all’Unione ciclistica internazionale (Uci) in merito alla sicurezza dei corridori lungo i percorsi delle gare. Il giornale francofono ha elencato una serie di incidenti che hanno coinvolto i ciclisti negli ultimi mesi. Il più recente risale allo scorso febbraio, quando anche Stig Broeckx, ventincinquenne di nazionalità belga, è stato colpito da una moto a pochi chilometri dall’arrivo della Kuurne-Bruxelles-Kuurne. Il ciclista aveva riportato una frattura alla clavicola, una costola incrinata oltre che una ferita alla mano. La scorsa estate, inoltre, Greg Van Avermaet della BMC Racing Team si era lamentato al termine della classica di San Sebastian dopo un incidente con una moto con una corsa. Anche l’irlandese Matthew Brammeier del team Dimension Data, durante la sesta tappa del Tour dello Utah, era finito contro una vettura dopo aver perso il controllo della sua bicicletta.

L’Uci: “Siamo pronti a collaborare” – L’Unione ciclistica internazionale, accusata di non garantire l’adeguata sicurezza ai corridori nel corso delle gare, ha annunciato in una nota che “collaborerà con tutte le autorità competenti per indagare sulle circostanze di questo tragico incidente”. Il presidente dell’organizzazione, Brian Cookson, ha aggiunto che “i nostri pensieri sono rivolti alla famiglia, gli amici e al suo team. Sentiremo la mancanza di Antoine”.

Contador: “Maggiore controllo delle moto in corsa” – “Le mi più sentite condoglianze ai famigliari e agli amici di Antoine” ha scritto sul proprio account Twitter Alberto Contador. “E’ necessario un maggiore controllo delle moto durante la corsa”, ha aggiunto lo spagnolo della Tinkoff.

“Demoitie ha donato organi, salvate tre vite umane”Robert Bille Gaetan, un compagno di squadra del corridore belga alla Wanty Groupe, ha scritto su Twitter che “Antoine aveva deciso di donare gli organi e con il suo gesto ha salvato altre tre vite. Eroe fino alla fine! RIPAntoine”.

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