Nell'anno della sua ventesima edizione, Festivaletteratura di Mantova esce dagli argini dei cinque giorni classici della kermesse a settembre, per invadere la città insieme ai suoi autori con una serie di appuntamenti che andranno dalla primavera a fine dell'autunno 2016
Vent’anni per dieci mesi. Nell’anno della sua ventesima edizione, Festivaletteratura di Mantova esce dagli argini dei cinque giorni classici della kermesse a settembre, per invadere la città insieme ai suoi autori con una serie di appuntamenti che andranno dalla primavera a fine dell’autunno 2016. Compleanno di lusso, e prolungamento necessario, visto che le venti candeline corrispondono all’anno in cui la città lombarda festeggia il titolo di Capitale Italiana della Cultura. Inoltre, come se non bastasse grazie all’iniziativa Fantafestival i visitatori possibili, futuri e/o passati, potranno addirittura creare una loro scaletta del festival che verrà, invitando direttamente ospiti letterari apparsi a Mantova nelle 19 edizioni del festival compilando un semplice formulario online.
Ma andiamo con ordine. Ad aprire ufficialmente il programma delle iniziative dei Vent’anni di Festival sarà il Repertorio dei matti della città di Mantova, il corso di scrittura “senza sentimento” condotto da Paolo Nori e votato alla raccolta delle storie di persone squinternate, che sono un po’ l’anima nascosta di ciascuna città, la vena di follia che ne segna, inconfondibilmente, l’originalità. Gli ospiti internazionali, per ora, sono: Craig Thompson, il fumettista statunitense autore di Blankets e Habibi (sabato 9 aprile); lo scrittore spagnolo Alfonso Mateo Sagasta, accompagnato a Mantova da Luis Sepúlveda (martedì 10 maggio), i laboratori di dell’artista giapponese Taro Miura, che porterà adulti e bambini a cimentarsi con il ritratto della città (sabato 9 e domenica 10 aprile).
Poi, grazie alla collaborazione di Last Musik, del Comune di Mantova e del Conservatorio di Musica “Lucio Campiani”, per Vent’anni di Festival nell’anno di Mantova Capitale Italiana della Cultura martedì 19 aprile al Teatro Bibiena si terrà Songs for Eternity, il concerto di Ute Lemper – voce narrante di Moni Ovadia – sulle musiche composte nei campi di concentramento. Il giorno successivo gli interpreti della serata musicale incontreranno gli studenti al mattino e tutto il pubblico nel pomeriggio, per ripercorrere le travagliate vicende di queste partiture. Sabato 16 aprile, in collaborazione con l’Archivio di Stato di Mantova, a grande richiesta verrà ripetuto La storia della mia casa, il laboratorio di ricerca documentaria sui catasti storici attraverso il quale è possibile ricollegare la propria privata storia “domestica” alle trasformazioni della città, ai diversi destini degli edifici e delle persone che sono vissute a Mantova dalla fine del 1700 ai giorni nostri.
Uno dei binari, quello davvero più bizzarro e inatteso, su cui correrà questo percorso del ventennale sarà quello del Fantafestival. Dopo l’incontro tenuto a dicembre 2015 con Lella Costa e a febbraio 2016 con Bruno Gambarotta, la tarda primavera sarà la stagione di una serie di incursioni trasversali nei diciannove festival trascorsi compiuti da alcuni dei più fedeli ospiti di Festivaletteratura. Il primo sarà Beppe Severgnini a maggio, seguito da Luca Molinari e Beppe Finessi a inizio giugno. Il Fantafestival non è un viaggio nostalgico nel festival che fu, ma piuttosto un rimettere mano a parole, idee, pensieri che in questi anni si sono depositati sulle rive del Mincio segnando percorsi, aprendo prospettive che con gli anni si sono rivelate illuminanti.
Ciascun Fantafestival sarà una selezione ragionata di incontri, riportata al pubblico attraverso fotografie, clip video, frammenti audio conservati nell’archivio di Festivaletteratura e commentata da ciascun autore. Qui però la grande novità ‘pubblica’ del 2016. L’ideazione dei Fantafestival nei prossimi mesi non sarà affidata soltanto agli autori: a partire dal primo incontro, attraverso il sito web di Festivaletteratura, tutti coloro che vorranno cimentarsi in questa impresa organizzativa, potranno dar vita a un proprio, personale programma, “invitando” virtualmente alcuni dei mille e mille autori passati per Mantova in questi vent’anni. Attraverso l’OPAC dell’archivio, ciascuno potrà mettere insieme il proprio festival ideale, un po’ come nel programma di Radio3 Sei gradi di separazione, e dalla home page del sito si potranno sfogliare i più interessanti programmi “alternativi” curati dalla grande comunità di Festivaletteratura.