Ultime ore a disposizione per circa mezzo milione di pensionati italiani, titolari di prestazioni collegate al reddito, per presentare all’Inps la dichirazione della situazione reddituale del 2014. Il 31 marzo, infatti, scade il termine ultimo per l’invio dei modelli Red con cui sarà possibile continuare a ricevere, ad esempio, l’integrazione al minimo, le maggiorazioni sociali, gli assegni sociali, i trattamenti d’invalidità civile, quelli di famiglia, le pensioni ai superstiti (indirette o di reversibilità che siano) e altre maggiorazioni.

Si tratta, cioè, di quelle prestazioni che possono essere erogate solo se il pensionato ha entrate inferiori a un determinato ammontare. Tanto che ogni anno l’Inps richiede ai beneficiari la verifica dei propri redditi e, qualora previsto anche del coniuge o dei componenti del nucleo familiare, accertandone e rinnovandone così il diritto.

La scadenza di quest’anno assume un rilievo importante, perché per la prima volta l’Inps – nella campagna di razionalizazione e spending review che ha intrapreso – non ha inviato la consueta comunicazione cartacea ai pensionati, utilizzando anche il pugno duro nei confronti di quanti non si atterranno all’obbligo. Tant’è che in caso di mancata comunicazione o di assenza dei dati entro il 31 marzo, le prestazioni collegate al reddito verranno sospese a partire dall’inizio di gennaio 2017, così come previsto dalla circolare 195 del 30 novembre 2015.

Nessun allarmismo, visto che la maggior parte dei pensionati è già in regola – Non devono presentare all’Inps la dichiarazione reddituale i pensionati residenti in Italia che abbiano già dichiarato all’Agenzia delle Entrate (tramite il modello 730 o Unico) integralmente tutti i redditi (propri e, se previsto, dei familiari) che rilevano sulle prestazioni collegate al reddito in godimento; quelli la cui situazione reddituale (e, se previsto, quella dei loro familiari) è rimasta invariata rispetto a quella dichiarata l’anno precedente e quanti hanno solo i redditi da pensione. In tutti questi casi, infatti, l’Inps è già in possesso delle informazioni attraverso la banca dati dell’Agenzia delle Entrate.

Chi deve presentare il modello Red – Devono, quindi, comunicare i dati reddituali all’Inps i titolari di prestazioni collegate al reddito: 1) che non comunicano integralmente al Fisco la situazione reddituale, perché hanno redditi influenti sulle prestazioni come quelli assoggettati ad imposta sostitutiva; 2) che devono dichiarare redditi in modo difforme da quanto effettuato ai fini fiscali; 3) che sono esonerati dall’obbligo di presentazione della dichiarazione dei redditi, ma che possiedono redditi ulteriori a quelli da pensione, ancorché abbiano rilevanza fiscale come pensione e abitazione principale, interessi bancari, postali, dei Bot, dei Cct e altri titoli di Stato e le prestazioni assistenziali dello Stato o di Enti pubblici.

Come si presenta – I pensionati possono direttamente accedere al sito dell’Inps attraverso il Pin, seguendo una nuova procedura guidata che mostra anche quali siano i redditi rilevanti per le prestazioni in godimento ed individua i familiari per cui occorre eventualmente presentare la dichiarazione reddituale; tramite il call center al numero 803164, recandosi in una sede Inps o avvalendosi dell’intermediazione dei Caf o dei commercialisti.

Per i ritardari è possibile rimediare – Non inviando il modello, l’erogazione verrà sospesa il prossimo anno. Ma da allora si avranno 60 giorni di tempo per regolarizzare la dichiarazione con la prestazione che sarà così riattivata. In caso contrario si perderà definitivamente la prestazione.

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