Virginia Raggi in vantaggio su Roberto Giachetti alle amministrative romane. Il Movimento 5 Stelle che, a livello nazionale, registra un +0,7% nelle intenzioni di voto alle politiche mentre il Partito democratico perde lo 0,2%. La Lega di Salvini, invece, cala di mezzo punto e si avvicina a Forza Italia. Ma soprattutto l’M5s che, in un eventuale ballottaggio col Pd alle politiche, uscirebbe vincitore. Sono i dati che emergono dai sondaggi Emg per il TgLa7, che segnalano le variazioni dal 21 al 28 marzo.
Amministrative – Nella corsa a sindaco della Capitale, al momento Raggi è in vantaggio di 2,5 punti su Giachetti. La candidata M5s si colloca al 27,7%, seguita dal parlamentare del Partito democratico che si ferma al 25,2. Terza al 20% Giorgia Meloni, candidata di Fratelli d’Italia e Lega Nord. Al 27,1% gli altri candidati, che includono anche Guido Bertolaso, scelto da Forza Italia. Guardando a Milano, invece, è Giuseppe Sala candidato del centrosinistra che stacca di oltre quattro punti Stefano Parisi del centrodestra.
Politiche – Il Movimento 5 Stelle sale dello 0,7%. Un balzo che consolida il suo secondo posto, dietro al Pd, che in una settimana cala dello 0,2, passando dal 31,6 al 31,4. La Lega Nord, a una settimana dagli attentati di Bruxelles in cui Matteo Salvini si è fatto fotografare col cartello #iononho paura, cala dello 0,5 e scende a 13,3, seguita da Forza Italia in lieve flessione (-0,1) al 12,8. Fratelli d’Italia-An si ferma al 4,4, Sinistra italiana al 4,3 e Ncd-Udc (Ap) è al 3 e registra un incremento dello 0,2%.
Ballottaggio – Rimanendo sulle politiche, in caso di ballottaggio alla Camera il M5S batterebbe un eventuale listone di Centrodestra 53,7 a 46,3. Ma la novità sta nel secondo turno col Partito democratico: anche in questo caso M5s vincerebbe e con uno stacco di quasi quattro punti (Pd al 48,1, M5s al 51,9). Se invece si andasse a un ballottaggio tra Pd e centrodestra, i dem toccherebbero il 52,3 contro il 47,7. Tutti calcoli legati all’Italicum, la nuova legge elettorale che
prevede un premio di maggioranza alla lista che supera il 40% dei voti o ballottaggio tra i due partiti più votati se nessuno supera quella soglia, sbarramento al 3% e capilista bloccati. Se si votasse oggi, però, oltre il 38% degli italiani sceglierebbe di non andare alle urne. Indeciso il 13,2%, mentre a votare scheda bianca sarebbe l’1,7% degli aventi diritto.