Viviamo un tempo di grande confusione e complessità. Le tante verità celate, a volte sembrano emergere dall’oscurità calata da un apparato mass mediatico controllato dai grandi nomi della finanza e dell’industria mondiale. Verità che emergono a intermittenza come riflessi accecanti che fanno luce su di una realtà difficile da accettare perché molto lontana da quella che ci viene raccontata. La triste realtà è che molti cittadini si trovano nelle medesime condizioni dei prigionieri narrati da Platone nel suo celebre mito della caverna contenuto nel settimo libro de La Repubblica.
Più crisi si stanno intrecciando e creano stordimento. Siamo giunti a un bivio storico importante e occorre capire se dobbiamo proseguire con questo modello di sviluppo che ci porterebbe verso un precipizio ambientale e sociale o intraprendere un nuovo percorso di consapevolezza che ponga l’uomo al centro e non l’economia. Per questo reputo fondamentale interpretare la realtà in maniera critica, ma aborrendo quel sensazionalismo che degenera nella mistificazione. Se si continua di questo passo, si dirà che sono stati gli extraterrestri a disegnare con il sangue di quei poveri corpi del Bataclan un simbolo arcaico che noi dobbiamo decifrare per salvare l’umanità.
Ha fatto discutere il post di Giulietto Chiesa sui fatti di Bruxelles. Conosco le tesi di Chiesa e di lui apprezzo la propensione a guardare oltre rispetto alle tante talpe che non riescono a visualizzare una realtà diversa da quella imposta. Tuttavia, per Chiesa, ma non solo, quel guardare oltre a volte non è più una visione critica, ma una forzatura della realtà che purtroppo rischia di rendere tutte le altre intuizioni non più credibili.
Subito dopo i fatti di Parigi scrissi diversi articoli che in quei momenti stonavano con il coro mediatico. In quelle ore capii che sussiste una grande domanda di verità che si ribella alle tesi imposte dalla nomenclatura mediatica. Su questo blog un post fu condiviso solo su Facebook da quasi 82.000 lettori, ricevetti una miriade di messaggi, telefonate e persino visite inaspettate. Questa grande domanda di consapevolezza e di richiesta alternativa a quella veicolata da Bruno Vespa o Barbara D’Urso, va rispettata e non usata. L’errore di molti è che, pur partendo da tesi credibili, col tempo, per stimolare tale domanda, aumentano sempre più la dose delle proprie teorie fino a palesare una realtà allucinogena.
Aumentando sempre più la dose si rischia di non suscitare più interesse o curiosità e di tradire i tanti che sono stanchi di essere trattati come adolescenti da tg e quotidiani. Aumentando sempre la dose si diviene come il mainstream mediatico che impone la propria visione drogata. Occorre credibilità.
Credo sia venuto il tempo di deporre le bandiere e a volte persino i bastoni e le cinghie che molti analisti brandiscono come ultras in cerca della rissa. Un’analisi per essere credibile deve essere indipendente, dalla parte dei cittadini. Edificare altari sacri a Putin come in molti fanno perché ritenuto esclusiva alternativa agli Usa è errato. E’ vero oggi la Russia è l’unica economia e forza nucleare in grado di essere un freno al modello statunitense. E’ anche vero che Putin non è Nosferatu ma di certo non è neppure San Francesco. Meritiamo di meglio. Forse il vero messaggio è tentare di liberare quante più persone che, come i prigionieri narrati da Platone, sono legate a una verità fittizia frutto di anni di mainstream mediatico. Però non vanno liberate per spingerle nelle braccia di un altro carceriere che vuole sudditi e non cittadini pensanti.
Non serve ipotizzare e innescare scenari fantasmagorici, purtroppo la realtà è già sufficientemente raccapricciante se si pensa come le élite abbiano rubato ai popoli tutte le più importanti sovranità, a partire da quella monetaria a quella alimentare. Veicolare tesi paradossali e apocalittiche che creano confusione è solo un vantaggio per chi esercita il potere che cataloga come inattendibile chi lo contesta. In altre parole lo fortifica.
Il vero potere non ha neppure più necessità di celare la propria autorità. Il tempo della cospirazione è anacronistico. Magari ci si trovasse ancora in quella fase. Come ho già avuto modo di affermare, il vero potere oggi è tale perché non ha più bisogno di nascondere i propri fini . Dopo 60 anni dalla nascita del club Bilderberg e circa 40 dalla Commissione Trilaterale, non sono più necessari segretezza e silenzio intorno a questa cupola di potere. Questo perché è riuscito, ed è tipico delle dittature, a costituire un popolo complice che sostiene e difende l’élite dominante.
Per realizzare un vero cambiamento è il momento di mettere da parte il proprio “Io”, rinunciando al proprio pezzetto di potere e declinare la realtà con un “Noi” in grado di costruire una vera democrazia.