Le soap opera si chiamano così perché venivano trasmesse in radio alle tre del pomeriggio quando le donne americane erano intente a lavare i piatti. Da allora, ne sono passate di lavastoviglie sotto i ponti e di donne col pancione sotto i tetti di cristallo. A chi si lamenta (ancora) di una società maschilista rispondo, con ironia e un pizzico di provocazione: maschilista sì, ma inversamente. Mi sembra che gli uomini stiano diventando il fulcro della società e non tanto perché ne detengono il potere ma perché, in termini consumistici, ne sono i primi fruitori.

Il marketing, per intenderci, sta virando il suo pubblico di riferimento: se fino a qualche anno fa la pubblicità era affamata di donne perché veniva considerato il target più spendereccio e con un portfolio più variegato,  ora, invece, comincia a nutrirsi di quello che resta del “sesso forte”. Fateci caso: la cartellonistica pubblicitaria sta cambiando, donne seminude (finalmente) stanno lasciando il posto agli addominali scolpiti. Ovviamente, neanche a dirlo, il settore che sta crescendo di più è quello della cosmetica, con un business da 250 milioni di euro l’anno, il 30% della spesa totale.

Il prodotto più venduto? “E’ il siero idratante – mi confida Micaela Castagna, visagista, esperta in estetica ‘naturale’ – il Natural BioLifting – perché gli uomini sono modaioli fino alla fine: anche per farsi belli, usano prodotti bio.

Che fine hanno fatto le soap opera? Per anni ci siamo imbattute in lacrime struggenti per Grecia Colmenares, ora siamo victim addicted dei telefilm americani su storie di uomini (House of Cards in primis), sesso e potere. Pure le casalinghe disperate sono ormai superate.

Uomini, benvenuti nel paradiso delle donne!

 

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