Non è indagato, ma il suo super attico costava il doppio e alla fine potrebbe costare caro anche al cardinal Bertone. Il Vaticano conferma quanto anticipato oggi dall’Espresso circa l’apertura di un’inchiesta sulla nota vicenda e la conseguente iscrizione nel registro degli indagati di due persone: Giuseppe Profiti, ex presidente del Bambin Gesù e manager vicinissimo al cardinale, e l’ex tesoriere Massimo Spina. “L’istruttoria penale è scaturita dalle rivelazioni del saggio ‘Avarizia‘”, scrive l’autore Emiliano Fittipaldi, il giornalista che per il suo saggio è indagato dal Vaticano nel cosiddetto processo Vatileaks 2. “I giudici di Papa Francesco ipotizzano reati gravissimi (peculato, appropriazione e uso illecito di denaro, si legge nelle carte d’accusa) e hanno già trovato i riscontri documentali che dimostrano che i lavori di ristrutturazione dell’appartamento sono stati pagati dalla Fondazione dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù”, riporta ancora il settimanale. Dalla Santa Sede confermano l’indagine ma precisano che Bertone non è indagato. Il vice direttore della sala stampa vaticana, Greg Burke, conferma anche le accuse di appropriazione indebita per i due ex manager del Bambino Gesù.
Il tutto, va detto, nel giorno in cui la Camera approva con 283 voti favorevoli e 12 contrari il ddl di ratifica della convenzione tra Italia e Santa Sede in materia fiscale, siglata nella Città del Vaticano il primo aprile dello scorso anno. Dal servizio emergono alcuni dettagli ed evoluzioni sull’affaire attico, anche rilevanti. Ad esempio si scopre che è costato anche più di quanto si pensava. Nel libro di Fittipaldi si stimava in 200mila euro il costo dei lavori che invece ammonta a 442mila euro, più del doppio. Sempre fatturati nel 2014 non alla società italiana che ha materialmente effettuato il restauro (La Castelli Re, fallita a luglio del 2015), ma a una holding britannica con sede a Londra, la LG Concractor Ltd. Controllata sempre da Gianantonio Bandera, titolare della Castelli Re e amico personale di Bertone.
Al fondo, lo stesso problema: i soldi destinati ai bambini malati sono stati, in pratica, utilizzati per la ristrutturazione, e poi girati a Londra. “Oltre alle sette fatture pagate al costruttore attraverso i conti Ior e Apsa della Fondazione, però, i magistrati di papa Francesco hanno in mano anche lettere firmate che inchiodano l’ex segretario di Stato di Benedetto XVI alle sue responsabilità: Bertone, che ha finora sostenuto di essere all’oscuro di eventuali finanziamenti di terzi, è invece sempre stato a conoscenza che i soldi del restauro del suo appartamento venivano (anche?) dall’ente di beneficenza dell’ospedale vaticano”, scrive il settimanale. Dirimente sul punto la corrispondenza tra Profiti e Bertone, dalla quale si evince che il manager, in una lettera firmata del 7 novembre 2013, ha davvero offerto al cardinale di pagare (tramite la onlus dedicata ai bambini malati) i lavori dell’attico di residenza in cambio di ospitare “incontri istituzionali” nella casa, e che Bertone – il giorno dopo – lo ha ringraziato accettando l’offerta, allegandogli persino una lista di “desiderata”.
Il Vaticano considera entrambi “pubblici ufficiali” vaticani, e li accusa di concorso in peculato perché “si sono appropriati”, si legge nel capo d’accusa, “e comunque hanno utilizzato in modo illecito” fondi dell’ospedale “per pagare lavori di ristrutturazione edilizia di un immobile di terzi sito all’interno della Città del Vaticano, sul quale nessuna competenza e nessun interesse poteva vantare la predetta Fondazione”. Nel documento dei pm non viene citato il nome di Bertone, ma difficilmente la Santa Sede potrà evitare un suo coinvolgimento diretto nello scandalo. Se Bertone fosse incriminato non sarebbe comunque giudicato dal tribunale ordinario che sta indagando su Profiti e il tesoriere, ma dalla Corte di Cassazione della Città del Vaticano: secondo la giurisdizione d’Oltretevere è quello l’unico organo che ha il potere di aprire un’istruttoria sui peccati dei cardinali di Santa Romana Chiesa. Sarebbe, sottolinea l’Espresso, il primo caso della storia.
Giustizia & Impunità
Vaticano, aperta inchiesta sull’attico di Bertone. Costò il doppio: 442mila euro
La Santa Sede conferma l'apertura di un’inchiesta per peculato sulla vicenda e l'iscrizione nel registro degli indagati di due ex manager del Bambino Gesù. Bertone, ad oggi non indagato, rischio incriminazione. A giudicarlo, in caso, sarebbe la Corte di Cassazione della Città del Vaticano
Non è indagato, ma il suo super attico costava il doppio e alla fine potrebbe costare caro anche al cardinal Bertone. Il Vaticano conferma quanto anticipato oggi dall’Espresso circa l’apertura di un’inchiesta sulla nota vicenda e la conseguente iscrizione nel registro degli indagati di due persone: Giuseppe Profiti, ex presidente del Bambin Gesù e manager vicinissimo al cardinale, e l’ex tesoriere Massimo Spina. “L’istruttoria penale è scaturita dalle rivelazioni del saggio ‘Avarizia‘”, scrive l’autore Emiliano Fittipaldi, il giornalista che per il suo saggio è indagato dal Vaticano nel cosiddetto processo Vatileaks 2. “I giudici di Papa Francesco ipotizzano reati gravissimi (peculato, appropriazione e uso illecito di denaro, si legge nelle carte d’accusa) e hanno già trovato i riscontri documentali che dimostrano che i lavori di ristrutturazione dell’appartamento sono stati pagati dalla Fondazione dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù”, riporta ancora il settimanale. Dalla Santa Sede confermano l’indagine ma precisano che Bertone non è indagato. Il vice direttore della sala stampa vaticana, Greg Burke, conferma anche le accuse di appropriazione indebita per i due ex manager del Bambino Gesù.
Il tutto, va detto, nel giorno in cui la Camera approva con 283 voti favorevoli e 12 contrari il ddl di ratifica della convenzione tra Italia e Santa Sede in materia fiscale, siglata nella Città del Vaticano il primo aprile dello scorso anno. Dal servizio emergono alcuni dettagli ed evoluzioni sull’affaire attico, anche rilevanti. Ad esempio si scopre che è costato anche più di quanto si pensava. Nel libro di Fittipaldi si stimava in 200mila euro il costo dei lavori che invece ammonta a 442mila euro, più del doppio. Sempre fatturati nel 2014 non alla società italiana che ha materialmente effettuato il restauro (La Castelli Re, fallita a luglio del 2015), ma a una holding britannica con sede a Londra, la LG Concractor Ltd. Controllata sempre da Gianantonio Bandera, titolare della Castelli Re e amico personale di Bertone.
Al fondo, lo stesso problema: i soldi destinati ai bambini malati sono stati, in pratica, utilizzati per la ristrutturazione, e poi girati a Londra. “Oltre alle sette fatture pagate al costruttore attraverso i conti Ior e Apsa della Fondazione, però, i magistrati di papa Francesco hanno in mano anche lettere firmate che inchiodano l’ex segretario di Stato di Benedetto XVI alle sue responsabilità: Bertone, che ha finora sostenuto di essere all’oscuro di eventuali finanziamenti di terzi, è invece sempre stato a conoscenza che i soldi del restauro del suo appartamento venivano (anche?) dall’ente di beneficenza dell’ospedale vaticano”, scrive il settimanale. Dirimente sul punto la corrispondenza tra Profiti e Bertone, dalla quale si evince che il manager, in una lettera firmata del 7 novembre 2013, ha davvero offerto al cardinale di pagare (tramite la onlus dedicata ai bambini malati) i lavori dell’attico di residenza in cambio di ospitare “incontri istituzionali” nella casa, e che Bertone – il giorno dopo – lo ha ringraziato accettando l’offerta, allegandogli persino una lista di “desiderata”.
Il Vaticano considera entrambi “pubblici ufficiali” vaticani, e li accusa di concorso in peculato perché “si sono appropriati”, si legge nel capo d’accusa, “e comunque hanno utilizzato in modo illecito” fondi dell’ospedale “per pagare lavori di ristrutturazione edilizia di un immobile di terzi sito all’interno della Città del Vaticano, sul quale nessuna competenza e nessun interesse poteva vantare la predetta Fondazione”. Nel documento dei pm non viene citato il nome di Bertone, ma difficilmente la Santa Sede potrà evitare un suo coinvolgimento diretto nello scandalo. Se Bertone fosse incriminato non sarebbe comunque giudicato dal tribunale ordinario che sta indagando su Profiti e il tesoriere, ma dalla Corte di Cassazione della Città del Vaticano: secondo la giurisdizione d’Oltretevere è quello l’unico organo che ha il potere di aprire un’istruttoria sui peccati dei cardinali di Santa Romana Chiesa. Sarebbe, sottolinea l’Espresso, il primo caso della storia.
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Palermo, 20 gen. (Adnkronos) - "Qual è il suo sogno quando era piccolo?". "Questa è una domanda interessante, perché i sogni cambiano nel corso della vita, con l'età. Quando ero piccolo mi sarebbe piaciuto fare il medico, poi ho cambiato idea. Quando si è a scuola, crescendo, si studia un po' tutto. C'è un momento in cui bisogna scegliere cosa fare. Alla fine ho scelto il diritto, la legge". Così il Capo dello Stato Sergio Mattarella rispondendo ai bambini della scuola de Amicis di Palermo. "Non ho mai sognato di fare il calciatore perché non ero per niente bravo", ha aggiunto sorridendo.
Palermo, 20 gen. (Adnkronos) - "C'è molto di buono in questo paese, e questo mi conforta sempre". Così il Presidente della repubblica Sergio Mattarella ai bambini della scuola de Amicis di Palermo. "La fatica viene cancellate dal vedere cose buone che si vedono in Italia", ha detto.
Palermo, 20 gen. (Adnkronos) - "Le piacerebbe fare un altro lavoro?". Questa è stata a prima domanda rivolta dagli alunni della scuola de Amicis di Palermo al Capo dello Stato Sergio Mattarella, in visita a sorpresa questa mattina nel plesso. "Io sono vecchio - ha risposto - il mio lavoro non è quello che faccio adesso, il mio lavoro abituale era quello di insegnare Diritto costituzionale all'Università, ma ormai non lo faccio più da tempo. Questo impegno che svolgo ora non è un lavoro, è un impegno per la nostra comunità nazionale. E' faticoso, però è interessante perché consente di stare in contatto con la nostra società, con tutti i cittadini di ogni origine, ed è una cosa di estremo interesse".
Palermo, 20 gen. (Adnkronos) - "La musica, così come le iniziative sui libri, la cultura, sono il veicolo della vita, della convivenza, dell'apertura, della crescita personale e collettiva. E' quello che state facendo in questa scuola. Per me è davvero un motivo di soddisfazione essere qui e farvi i complimenti". Così il Capo dello Stato Sergio Mattarella incontrando i bambini della scuola De Amicis. Nel novembre scorso i bimbi della quinta C furono insultati mentre si esibivano davanti alla Feltrinelli, vestiti con abiti tradizionali africani. "Io ogni anno vado in una scuola per l'apertura dell'anno scolastico, ma non è frequente che vada in altre occasioni. Sono lietissimo di essere qui questa mattina- dice Mattarella- E ringraziarvi per quello che fate. Ringrazio i vostri insegnanti per quello che vi trasmettono e per come vi guidano nell'accrescimento culturale".
Palermo, 20 gen. (Adnkronos) - "Voi siete una scuola che con la cultura, la musica, la lettura, e altre iniziative di crescita culturale, esprime i valori veri della convivenza nel nostro paese e nel mondo, che sempre è più unito, connesso, sempre più senza confini. Ed è una ricchezza crescere insieme, scambiarsi opinioni e abitudini, idee, ascoltare gli altri. fa crescere e voi lo state facendo, per questo complimenti". Così il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella si è rivolto ai bambini della scuola De Amicis di Palermo. Nel novembre scorso i bimbi della quinta c, molti dei quali di origini africane, furono insultati per strada mentre si esibivano in uno spettacolo vestiti con abiti tradizionali. "Cercate di trovare la vostra strada secondo le vostre inclinazioni, auguri a tutti voi e complimenti", ha aggiunto. "Sono lietissimo di incontrarvi in questo auditorium che ci accoglie, ragazzi. Ringrazio la dirigente scolastica e i collaboratori, gli insegnanti e li ringrazio per quanto fanno. Voglio fare i complimenti a voi, siete bravissimi. Avete eseguito magistralmente questi due pezzi", ha detto ancora il Capo dello Stato parlando ai ragazzi che si sono esibiti in un breve concerto. "Non è facile con tanti strumenti ad arco, a fiato, a percussione. Complimenti ai vostri insegnanti e a voi".
Palermo, 20 gen. (Adnkronos) - “Vivere insieme, dialogare fa crescere. Rivolgo un sentito grazie ai vostri insegnanti. Insegnare è un’impresa difficile ma esaltante”. Lo ha detto il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, rivolgendosi agli alunni della scuola De Amicis-Da Vinci di Palermo dove si è recato a sorpresa questa mattina. I bambini, lo scorso novembre, furono insultati con epiteti razzisti davanti alla Feltrinelli di Palermo, dove si erano esibiti in uno spettacolo tradizionale. Molti dei bimbi della 5 c, visitata oggi da Mattarella, sono di origini africane. Oggi, tutt’altro che imbarazzati dalla presenza dell’ospite illustre, perché la visita è stata tenuta segreta dalla dirigente scolastica Giovanna Genco, i bambini hanno rivolto al Presidente alcune domande, consegnandogli dei doni. Sulla lavagna di classe spiccava un grande tricolore.
I bambini hanno poi scortato il presidente nell’aula magna dove l’orchestra dei ragazzi delle classi della secondaria ha suonato due brani di Giuseppe Verdi, il coro delle Zingarelle dalla Traviata e il 'Va, pensiero' dal Nabucco.
Palermo, 20 gen. (Adnkronos) - Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella dopo avere incontrato i bambini della quinta C dell'Istituto De Amicis-Da Vinci di Palermo, che lo scorso novembre furono insultati in centro città per il colore della pelle, perché molti di loro sono di origini straniere, si è fermato in classe a rispondere alle loro domande. Sopra la lavagna in classe c'è una bandiera tricolore.