Decine di Luna e svariate migliaia di slide Dada-iste dopo, con il Consiglio di Stato che batte in testa a Spid (Sistema Pubblico per la gestione dell’Identità Digitale, alias il Quinto miracolo di Lady Marian) il governo si appresta al nuovo party: “Il PRIMO internet day”. Con la scusa della celebrazione dei trent’anni, mette il cappello sulla genesi italica di internet, avvenuta quando il nostro accedeva alle scuole medie.
E’ ancora fresca la memoria del “PRIMO digital day” a Venaria, il flop di cinque mesi fa che segnò la condanna dei campioncini digitali – da allora definitivamente spariti dalla scena.
Panem et circenses. Grande celebrazione per ammantarsi di una supposta sensibilità tecnologica, mentre invece – nel silenzio generale – le amministrazioni pubbliche di tutt’Italia arrancano a causa della legge di Stabilità che ne ha bloccato gli investimenti tecnologici. La causa? Un articolo di spending review sulla cui interpretazione non si accordano il Ministero delle Finanze e quello della Funzione Pubblica.
Ma niente paura, ad agosto direttamente dalla cabina di comando di Amazon (quella indagata come erano Apple e Google per centinaia di milioni di evasione fiscale) arriverà lui, il nuovo Diego Nazionale. Ci sara’ “il PRIMO amazon day” e sarà tutto bellissimo.
Per adesso, let’s party!