“Io immagino che la posizione processuale di mio padre avrà un’evoluzione. Immagino ci sarà un’azione di responsabilità, lo do per scontato ma questo non riguarda la mia attività. Io credo di dover rispondere del mio operato e del mio lavoro in Parlamento e penso di aver dimostrato di aver fatto del mio meglio, soprattutto con grande onestà“. Il ministro delle riforme Maria Elena Boschi, ospite a Porta a Porta nel giorno in cui è stata sentita dai pm di Potenza nell’ambito del’inchiesta sul petrolio in Basilicata, torna a parlare di suo padre – coinvolto nel caso di Banca Etruria – e a ribadire come la sua posizione processuale non abbia nulla a che fare col suo lavoro a Palazzo Chigi. In sostanza, ha ripetuto quanto aveva già dichiarato a gennaio, prima che il padre venisse indagato. “La responsabilità penale è personale, lo dice la Costituzione – aveva detto – e un’indagine non è una sentenza di condanna”. Quindi, aveva aggiunto, “se mio padre venisse indagato? Io non mi dimetterei”.

In relazione alla mozione di sfiducia al governo depositata al Senato dal Movimento 5 Stelle per la vicenda sul progetto Tempa Rossa, il ministro commenta: “Le mozioni di sfiducia sono ormai un genere letterario, ce ne è una alla settimana, individuale o collettiva. Le opposizioni sono concentrate solo su questo”. Le mozioni, prosegue, “sono un appuntamento fisso: il mercoledì sera c’è la Champions, e il giovedì la fiducia”.

Interviene anche sulla proposta di Renzi degli 80 euro a chi percepisce la pensione minima e conferma: “E’ un’ipotesi allo studio del governo. Stiamo valutando questa possibilità. Il premier Renzi è stato molto cauto, perché questa operazione ha dei costi e ci sono molte aspettative da parte dei cittadini”. Quanto alle lobby e prendendo spunto dal Totalgate di questi giorni, Boschi spiega che il governo sta “discutendo in commissione al Senato” una legge sulle lobby, “mentre alla Camera c’è una proposta di autoregolamentazione”.

In ogni caso, tornando sulle dimissioni del ministro dello Sviluppo Economico Federica Guidi a causa delle presunte pressioni ricevute dal suo compagno Gianluca Gemelli, Boschi spiega di non averlo mai conosciuto e aggiunge che, quanto all’emendamento all’origine delle dimissioni, non ha “registrato un particolare interessamento da parte di Guidi“. Poi la domanda di Vespa: “Lei è più tosta di Renzi”. La risposta: “Non è possibile, Renzi è il più tosto di tutti”.

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