“Arriva un momento nella vita nel quale guardandoti allo specchio quella che vedi è l’immagine di un essere maturo, completo e pieno di certezze, arriva per tutti quel momento, e se hai fortuna passerà in fretta”. L’incipit di “Dove scappi? Romanzo eroticomico in 50 nodi” di Desy Icardi (Golem edizioni) fa da subito intuire che si parla di personaggi in perenne crisi esistenziale, e che si riderà, moltissimo, anche se si resterà con un po’ di amaro in bocca. I due protagonisti, lui e lei, fanno parte di quella generazione di “ragazzi vintage”, quelli nati alla fine degli anni ’70, quelli dei contratti co.co.co., che vivono esattamente come dieci anni prima, eterni adolescenti dediti alle “relazioni yogurt” che dopo due settimane sanno già di acido e alla terza sono irrimediabilmente rancide, quelli che anziché farsi una famiglia si sono fatti un account su Facebook.
I due sono così amici da essere inesorabilmente asessuati l’una rispetto all’altro, si dicono tutto e non si arrendono al lento scorrere del tempo che, prima o poi, impone un necessario scatto verso l’età adulta. Lui è un fissato della tecnologia, è partito col Commodore 64 e non si è più fermato, lei invece ha appena metabolizzato il concetto di sms. Lui si innamora ogni giorno di unadonna diversa, “quella giusta stavolta”, lei è un’incallita single in carriera spaventata dell’amore, che sulla soglia dei 35 sceglie di fare l’accounting in giro per l’Italia, perché incolonnare numeri a due passi da casa fa tanto zitella e sfigata, mentre farlo oggi qui e domani chissà dove fa molto donna di mondo.
“Esistono due tipi di single”, ci rivela, “quella per scelta e quella per scelta altrui. La single per scelta ‘se la tira’. La single per scelta altrui, invece, ‘la tira’, e mai che un colpo vada a segno”. La nostra protagonista, ça va sans dire, fa parte della seconda categoria. La storia prende il via da un locale, davanti a due bicchieri di Long Island. Ale, il protagonista maschile, ha conosciuto su un social network di nicchia Catena, una giovane webmistress. I due non si sono mai incontrati ma, a detta sua, si amano già alla follia. Catena è una cultrice del bondage (nomen omen ovviamente…), l’antica arte erotica giapponese del legarsi con corde di seta. Per conquistarla Ale ha millantato una certa esperienza in materia, e avendo solo due settimane prima che lei faccia ritorno dall’Erasmus, decide di impratichirsi scaricando un manuale di self bondage, dando il via a grottesche quanto irreversibili sperimentazioni: si legherà così bene che qualcuno poi dovrà andare a slegarlo.
Ale presenta la sua fidanzata virtuale nell’unica maniera possibile: iscrivendo l’amica di infanzia allo stesso social network in cui ha incontrato Catena. Nel giro di pochi click la vita virtuale travolge la comoda routine (reale) della protagonista, che a sua volta intreccia una promettente relazione con l’uomo perfetto, ma contemporaneamente anche con un improbabile giovane amante, lontano anni luce dalle sue passioni ma a suo modo in grado di stupirla. Tra nativi informatici e tardive esistenze, un turbinio di divertentissimi equivoci, amore e sesso estremo, molto spesso solo virtuale, che tratteggia in modo esilarante una generazione complicata e indecisa, all’incessante ricerca di un po’ di serenità ma schiacciata dall’ansia del domani. “Siamo la generazione dei tempi dilatati, una generazione di perdenti” racconta a Fq Magazine l’autrice Desy Icardi. “I nostri nonni perdettero la guerra, i nostri genitori gli ideali e noi, semplicemente, in mancanza d’altro stiamo perdendo tempo”. “Io stessa – prosegue – persevero nell’avere 27 anni (diciamo che nella realtà ne ha più di 38 e meno di 42, ndr). Ma giuro che prima o poi farò uno scatto Istat di 3 o 4 anni”.
Desy Icardi, in arte “la Desy”, scrittrice e comica torinese, codirettrice della scuola di scrittura e comunicazione “Facciamo la Lingua”, autrice della miglior biografia comica (“in 1000 battute però” ci tiene a precisare) secondo Claudio Bisio e Gino e Michele per Cosmopolitan, già autrice di “Tacchi e taccheggi” (Golem edizioni, 2014), ama la comicità dell’esagerazione, quella che esaspera le piccole grandi contraddizioni quotidiane. Da anni insegue il connubio tra eros e ironia, tra sapio e sexual (l’intelligenza come arma erotica, e ironica), a teatro e anche nel suo spassosissimo blog “Patataridens”, il primo italiano dedicato alla diffusione della comicità al femminile. Anche se, ci rivela, se è vero che una donna ironica è anche estremamente sexy, è pur vero che “gambe lunghe e seno prosperoso non sono fondamentali, ma servono”.
In questo romanzo l’amore è tutto fuorché rassicurante. È una matassa ingarbugliata, piena di nodi appunto. Vincoli di seta e di corda, legami, labirinti e grovigli infiniti: 50 nodi-capitoli che portano la protagonista attraverso situazioni grottesche e eroticomiche, al limite del ridicolo. Con una nota, dolente, di solitudine e nostalgia. Un racconto assolutamente riuscito, che strizza l’occhio (ma solo di traverso) alle “50 sfumature”. Consigliatissimo.