Nel capoluogo umbro dal 6 al 10 aprile decine di incontri e dibattiti, dal terrorismo al caso Regeni. La fondatrice Arianna Ciccone: "Anche da noi esiste il grande giornalismo, il problema è che non emerge, schiacciato com’è dal gossip e dalle notizie leggere"
Terrorismo, migranti, data journalism. Il Festival del Giornalismo di Perugia, in programma dal 6 al 10 aprile, si prepara a festeggiare la decima edizione con più di 200 incontri e oltre 500 speaker da tutto il mondo. “In questo lasso di tempo l’editoria è cambiata sotto i nostri occhi, nelle prime edizioni ruotava tutto intorno ai media mainstream, ora al centro ci sono i lettori”, racconta a ilfattoquotidiano.it Arianna Ciccone, co-fondatrice e direttrice del Festival. “La professione si è arricchita, ma anche complicata – aggiunge -, bisogna fare i conti con le breaking news, il fact checking e i nuovi modelli di business”.
Anche quest’anno i temi da affrontare non mancano: “Come sempre cercheremo di dare la priorità al giornalismo investigativo – spiega –, tornato ancora una volta di grande attualità con il caso Panama Papers”. Spazio anche alla musica con Fedez, Calcutta e Niccolò Contessa, leader del gruppo I Cani: “Anche quest’anno abbiamo cercato da una parte una figura più popolare, dall’altra due persone legate al mondo underground”, spiega.
Impossibile poi non occuparsi del caso Regeni: “Era doveroso raccontarlo, anche se non è una questione che riguarda solo l’Italia ma il mondo intero – sottolinea -, e che ancora una volta dimostra quanto sia fondamentale il ruolo del giornalismo per far venire a galla la verità”.
Ma per i professionisti del mestiere gli ostacoli da affrontare sono sempre più numerosi: “Continuiamo a combattere in prima linea la battaglia per la libertà di stampa – spiega -, anche perché assistiamo a continui tentativi intimidatori da parte del potere”. Saranno chiamati a discuterne alcuni nomi del panorama internazionale; da Hossein Derakhshan, scrittore e pioniere del blogging in Iran, a Iyad El-Baghdadi, attivista per i diritti umani, diventato celebre per il suo supporto alla Primavera Araba.
E anche in Italia le cose non vanno meglio. Se ne parlerà durante l’incontro Querele, minacce e protezione delle fonti a rischio: attacco al giornalismo, con Peter Gomez, Amalia De Simone, Emilia Brandi, Giorgio Mottola e Davide Falcioni: “Lo strumento della querela temeraria indebolisce tutti i giornalisti freelance che stanno sul territorio e che ogni giorno raccontano le realtà più difficili”, ammette la Ciccone. E spesso lo fanno senza alcuna tutela: “Purtroppo non funziona più come in passato, quando avere un’azienda solida alle spalle poteva darti qualche garanzia in più”, sottolinea.
Oggi, infatti, i gruppi editoriali vivono un momento di estrema crisi, ma spesso è il giornalismo stesso a finire sotto accusa: “Negli ultimi anni abbiamo assistito a un allontanamento dei cittadini sia dalla politica che dai giornali – spiega -, e credo che ci sia un filo conduttore tra le due cose”. E proprio di questo Arianna Ciccone discuterà nel suo incontro con Enrico Mentana e Marco Damilano, La crisi del giornalismo italiano (e della politica): “È venuta a mancare la fiducia – ammette -, e si vede dall’astensione elettorale e dalla crisi in cui versano i quotidiani”.
Cosa fare allora per riconquistare i lettori?: “Bisogna uscire dalla logica ‘acchiappaclic’ – sottolinea -, oggi l’informazione avviene soprattutto attraverso i social network ed è qui che dobbiamo cercare di portare il vero giornalismo di qualità”. Anche perché al momento la logica paywall non sembra efficace: “Il contenuto può essere a pagamento solo se è di altissima qualità – osserva -. Anche da noi esiste il grande giornalismo, il problema è che non emerge, schiacciato com’è dal gossip e dalle notizie leggere”. Un compito che dovrebbero prendersi sulle spalle anche i più giovani: “Il mercato è piccolo e un po’ impaurito, per cui chi vuole fare questo mestiere deve avere una grande preparazione digitale, – spiega – il giornalismo dev’essere un sogno, ma anche una missione”.
A Perugia con i giornalisti e i blogger del Fatto Quotidiano e de ilfattoquotidiano.it: tutti gli appuntamenti
Peter Gomez, direttore de ilfattoquotidiano.it
15:30 – 17:00 venerdì 8
Teatro della Sapienza
Querele, minacce e protezione delle fonti a rischio: attacco al giornalismo
Marco Travaglio, direttore Il Fatto Quotidiano
21:00 – 22:30 venerdì 8
Teatro Morlacchi
Carta bianca
Wanda Marra, giornalista de Il Fatto Quotidiano
16:30 – 18:00 sabato 9
Teatro della Sapienza
Giornalismo politico, propaganda, conformismo e consenso
Caterina Soffici, giornalista e blogger de Il Fatto Quotidiano
17:30 – 18:30 sabato 9
Palazzo Sorbello
Storia sentimentale della scienza da Omero a Borges
Guido Scorza, avvocato, blogger de ilfattoquotidiano.it
11:30 – 12:30 giovedì 7
Sala dei Notari
Internet, i nostri diritti
Dario Accolla, attivista LGBT, blogger de ilfattoquotidiano.it
14:30 – 16:00 domenica 10
Centro Servizi G. Alessi
Diritti LGBT, unioni civili, matrimonio egualitario, stepchild adoption e GPA (Gestazione Per Altri)
Alessandro Gassman, attore e blogger de ilfattoquotidiano.it
15:00 – 16:30 domenica 10
Sala dei Notari
L’arte e il giornalismo in tempo di guerra
Elisa Liberatori Finocchiaro, Country Lead of Change.org Italy, blogger de ilfattoquotidiano.it
16:00 – 17:00 venerdì 8
Sala del Dottorato
Mettere fine alle mutilazioni genitali femminili: giornalismo e attivismo su scala globale