Secondo la denuncia di un dirigente, il medico già candidato nella lista del governatore ha cercato di fare spazio alla nomina di un fedelissimo. Indaga la Finanza. Il suo nome citato anche nel caso Scognamiglio
C’è chi lo chiama spoil system, chi invece intravede profili di reato. Un dirigente della sanità campana ha reagito alle pressioni dell’uomo di Vincenzo De Luca e ha denunciato: voglio rimanere al mio posto, illegittima una mia eventuale sostituzione. Ecco la base su cui poggia l’inchiesta della Procura di Napoli che ha indagato Enrico Coscioni, consigliere del presidente della Regione Campania “per i temi attinenti alla sanità, con delega ai rapporti con gli organismi regionali e del Governo in materia di sanità”.
Questo il testo del decreto di nomina firmato a settembre da De Luca che ha voluto al suo fianco il cardiochirurgo dell’ospedale salernitano “Ruggi d’Aragona”, anche docente a contratto di scienze infermieristiche. L’inchiesta del pm Giancarlo Novelli, sezione pubblica amministrazione coordinata dal procuratore aggiunto Alfonso D’Avino, è alle primissime fasi. La Guardia di Finanza, delegata alle indagini, sta ascoltando alcune persone informate dei fatti. Coscioni è accusato di aver esercitato pressioni indebite per costringere un manager sanitario a liberare una poltrona da assegnare a una persona gradita alla nuova maggioranza del governo regionale campano. L’ennesimo episodio di influenza della politica nella sanità.
Lo stesso Coscioni, peraltro, non è stato scelto da De Luca soltanto perché è un tecnico. Nel 2015 si è candidato per le elezioni regionali in “Campania Libera”, la lista civica del governatore. E’ risultato il primo dei non eletti, superando le 5000 preferenze. Nel 2014 Coscioni entrò in consiglio regionale nel centrosinistra subentrando al Pd Gianfranco Valiante, eletto sindaco di Baronissi e quindi incompatibile al doppio incarico. Il nome di Coscioni ha fatto capolino, non indagato, nell’inchiesta della Procura di Roma sulla presunta ‘compravendita’ della sentenza civile firmata dal giudice Anna Scognamiglio che ha mantenuto De Luca in carica nonostante la Legge Severino.
Il telefonino di Coscioni fu intercettato insieme a quello dei più stretti collaboratori di De Luca, tra cui Nello Mastursi e Giuseppe Vetrano. Ed è finita nel fascicolo la trascrizione di una telefonata tra Coscioni e De Luca, avvenuta il 6 agosto 2015. Coscioni aveva urgenza di parlare di nomine nella sanità: “Cardarelli, ospedale del mare, Napoli 1”. De Luca gli rispose: “Facciamo solo Salerno, voglio fare solo Salerno domani, per ragioni simboliche oltre che funzionali… perché se no ci sputano in faccia”. Ed infatti De Luca il giorno dopo nominò il commissario dell’Asl di Salerno.
AGGIORNAMENTO del 10-3-22
La Sesta Sezione Penale della Corte di Cassazione ha annullato senza rinvio perché il fatto non sussiste la condanna a due anni di reclusione inflitta dalla Corte d’Appello di Napoli nei confronti del prof. Enrico Coscioni.