66 persone sono ancora ricoverate nei principali ospedali di Bruxelles dopo gli attentati del 22 marzo all’aeroporto di Zaventem e alla fermata della metropolitana di Maelbeek, nel cuore del quartiere europeo, attacchi che sono costati la vita a 32 persone e hanno causato oltre 340 feriti. 37 di queste 66 persone si trovano in terapia intensiva, 28 in unità specializzate per il trattamento delle ustioni gravi. I medici parlano di “ferite da guerra”, come quelle viste e curate a Kabul, in Afghanistan, causate da “bombe sporche”, ovvero costruite per fare il massimo possibile di danni: esplosivo e molti pezzi metallici, come chiodi o viti, che sono stati sparati in tutte le direzioni ad altissima velocità. Molte di queste persone dovranno vivere il resto della loro vita con conseguenze gravi, come grandi ustioni, problemi di equilibrio, di udito e amputazioni, soprattutto alle gambe di Alessio Pisanò
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione