IL COMPLOTTO DI CHERNOBYL – THE RUSSIAN WOODPECKER di Chad Gracia (Usa/Ucraina 2015) Con Fedor Alexandrovich, Artem Ryzhykov, Vladimir Komarov Durata: 81 Voto 3/5
Paranoia e nazionalismo a Kiev. Il filo sottilissimo che lega la repressione sovietica del 1932, al disastro di Chernobyl del 1986, fino alla repressione nel sangue delle contestazioni di piazza ucraine nel 2014, secondo lo stralunato attore Fedor Alexandrovich. Per lui è stato un unico atto politico violento russo per distruggere l’autonomia ucraina. Lo disse in piazza rischiando la galera tre anni fa, e lo certifica andando ad indagare il disastro di Chernobyl: fu un incidente pianificato per nascondere il fallimento di una costosissima, stupida arma antioccidentale non funzionante – la Duga – una mega antenna sorta a pochi metri dalla centrale nucleare che trasmetteva onde in bassa frequenza che ricordavano il ticchettio di un picchio.
Gracia s’impossessa del soggetto Alexandrovich, un po’ idiota dostojevskiano, un po’ utile idiota per la causa complottista, e confeziona una specie di mockumentary dove fanno capolino l’umorismo alla Michael Moore, interviste a decine di presunti responsabili di Chernobyl, e il nome dell’ “assassino” (Vasily Shamshin). Spettrali sequenze nei luoghi della centrale nucleare e un senso di opprimente fine del mondo aleggia ad ogni angolo di ripresa. Inquietante. (DT)