MISTER CHOCOLAT di Roschdy Zem con Omar Sy, James Thierree, Clotilde Hesme durata: 119’ Voto 2/5
Nessuno come lui sapeva prenderle. Specie nel sedere. Raphael Padilla, in arte Chocolat, è ricordato come il primo artista nero di Francia. Di origine haitiana, visse e operò tra la Belle Époque e il finire della I Guerra Mondiale, divenne famoso e ricco come clown in coppia con Footit, ma quando spinse le ambizioni oltre il circo la società razzista dell’epoca lo punì. Già, perché all’epoca “un negro si addomestica” e non c’era spazio per qualsivoglia Django del palcoscenico.
Riesumato dall’oblio delle storiografie transalpine, un film gli era dovuto e nessuna star meglio di Omar Sy poteva renderne talento e prestanza fisica. Se controverso fu il personaggio non altrettanto, però, è il biopic che lo celebra e che porta la firma di Roschdy Zem (già attore stimato per autori quali Téchiné e Bouchareb): la struttura narrativo/espressiva del film, infatti, scioglie ogni conflitto mostrando la parabola di Chocolat con una linearità formale troppo compiacente al gusto mainstream. Posto che la scelta sia dovuta/voluta, questa appare come uno spreco di fronte a un soggetto così gustoso e a un cast di all star (Gourmet, Hesme, Pierrot, oltre all’ottimo comprimario James Thierrée) di tale portata. (AMP)