Intervento a gamba tesa della Consob sulla Popolare di Vicenza in vista dell’aumento di capitale da 1,75 miliardi di euro. La Commissione presieduta da Giuseppe Vegas, esercitando uno dei poteri previsti dall’articolo 7 del Testo unico della finanza, ha ordinato al vertice della banca berica di riunirsi dettando punto per punto i temi da trattare all’ordine del giorno: adottare immediatamente misure correttive per evitare di incorrere in pratiche scorrette come quelle della precedente gestione di Zonin–Sorato, finite sotto i riflettori delle cronache giudiziarie per aver concesso prestiti a clienti in cambio della sottoscrizione degli aumenti. Nel collocamento dell’aumento di capitale, in particolare, andranno “evitati atteggiamenti verso i clienti in cui la sottoscrizione dell’aumento sia abbinato all’erogazione di prestiti”.
Alla luce dell’intervento dell’authority, il consiglio di amministrazione della Vicenza presieduto adesso da Stefano Dolcetta e guidato da Francesco Iorio ha preso atto delle richieste e eseguito gli ordini dell’Autorità, predisponendo una serie di presidi volti proprio ad evitare “l’abbinamento tra la sottoscrizione di azioni e l’erogazione di finanziamenti“. Inoltre, la banca ha garantito un “rafforzamento delle modalità informative per l’operazione di aumento di capitale” oltre che una “valutazione dell’adeguatezza o dell’appropriatezza delle operazioni di sottoscrizione delle azioni offerte alla clientela”.
La tabella di marcia che punta a portare la ex popolare in Borsa a inizio maggio procede come da previsioni. La banca, dopo aver incassato il via libera della Bce e quello di Unicredit all’estensione al 10 maggio della garanzia sull’operazione di rafforzamento da 1,75 miliardi, ha avviato la fase di sondaggio tra gli investitori con l’obiettivo di lanciare l’operazione il prossimo 18 aprile. Vegas, parlando al Salone del risparmio, si è detto “fiducioso” che l’approvazione del prospetto informativo possa arrivare la settimana prossima.
Ottimismo è stato ostentato, manco a dirlo, pure dall’amministratore delegato di piazza Gae Aulenti, Federico Ghizzoni, che si è accollato l’intero rischio dell’operazione. “Sono molto fiducioso sul fatto che l’operazione vada avanti positivamente. E’ un’operazione su cui il mercato reagirà positivamente”. La macchina dell’aumento “è avviata, il consorzio c’è. Siamo tutti impegnati a portarla a casa”. La Vicenza, ha concluso, una volta ricapitalizzata, “avrà un ottimo potenziale di ritorno degli investimenti” con dei coefficienti patrimoniali “sopra al 12%”. A guardare con interesse al dossier ci sarebbe già il fondo statunitense Fortress, che potrebbe sottoscrivere l’operazione in uno schema che viene descritto come “simile a quello di Apollo per Carige“.