Mohamed Abrini, sospetto legato agli attacchi di Parigi e Bruxelles, è stato arrestato nella zona di Anderlecht, un quartiere periferico della capitale belga adiacente a Molenbeek. Secondo gli investigatori Abrini era al volante della Renault Clio usata negli attentati che il 13 novembre hanno sconvolto la capitale francese e causato la morte di 130 persone. E i media lo indicano come “l’uomo col cappello” presente all’aeroporto di Zaventem negli attacchi del 22 marzo. Il presunto terrorista è stato fermato in piazza Albert 1er ad Anderlecht. In serata è arrivata la conferma ufficiale della Procura federale. Nel corso dell’operazione sono state arrestate cinque persone. Oltre ad Abrini è finito in manette anche Osama Krayem. Le indagini proseguono per determinare se si tratti rispettivamente del terzo attentatore di Zaventem e della quarta persona vista nella metro a Pétillon con Khalid El Bakraoui prima che si facesse esplodere a Maelbeek. Nonostante gli arresti effettuati, il livello di allerta terroristica in Belgio resta a 3 su una scala di 4. E’ quanto riferisce l’agenzia Belga al termine di una riunione straordinaria del Consiglio nazionale di sicurezza del Paese.
Abrini era l’ultimo latitante degli attacchi dopo l’arresto di Salah Abdeslam: contro di lui era stato emesso un avviso di cattura internazionale dal 24 novembre. Non solo: secondo Vrt e la tv Rtbf, Abrini sarebbe il cosiddetto “uomo con il cappello“, ripreso dalle telecamere di sorveglianza insieme ai due kamikaze il 22 marzo all’aeroporto di Bruxelles pochi minuti prima dell’attentato. Abrini era stato filmato in compagnia di Salah, che è stato arrestato il 18 marzo a Molenbeek, intorno alle 19 dell’11 novembre in una pompa di benzina a Ressons, in Francia, lungo l’autostrada in direzione di Parigi. Il dna di Abrini, che è stato formalmente identificato dopo l’arresto a square Albert 1 ad Anderlecht, è stato ritrovato, ha detto la Procura, non solo nell’appartamento di Schaerbeek da dove sono partiti i kamikaze per Zaventem, sia in quello dove sono state confezionate le cinture esplosive per Parigi, ma anche nell’appartamento di Forest dove c’era stato lo scontro a fuoco tre giorni prima della cattura di Salah Abdeslam e nella Clio nera usata per gli attentati di Parigi.
Osama Krayem è invece sospettato di essere la persona vista insieme a Khalid El Bakraoui nella metro Petillon prima dell’attacco alla stazione Maelbeek del 22 marzo. Oltre ad essere la persona che ha acquistato i borsoni a City2 usati per gli attentati. Krayem è un siriano, dal falso passaporto a nome di Naim Al Hamed, entrato in Europa mischiato ai migranti dall’isola di Leros, in Grecia, lo scorso settembre, e ricercato per Parigi.
Degli altri tre arrestati, uno è Hervé B.M., fermato in compagnia di Krayem. La Procura per il momento non può affermare con certezza il ruolo svolto da Abrini e Krayem e quindi le verifiche proseguono. Maggiori dettagli, hanno aggiunto gli inquirenti che ancora una volta “nell’interesse dell’inchiesta” non hanno consentito domande, verranno resi noti se possibile nel corso della giornata di sabato.
Chi è Mohamed Abrini, l’uomo della Clio – Abrini, 31 anni, è considerato uno dei responsabili della logistica degli attentati del 13 novembre a Parigi. La sera del 10 novembre era in macchina a Parigi assieme a Brahimi Abdeslam, fratello di Salah che si farà poi esplodere al caffè Comptoir Voltaire. L’auto, una Clio nera, verrà ritrovata nel XVIII arrondissement dopo gli attentati. Il 10 i due tentano di affittare un appartamento dove poter assemblare i giubbotti esplosivi, ma non hanno i mezzi di pagamento richiesto e tornano a Bruxelles.
L’11 novembre Abrini e Salah Abdeslam vengono ripresi insieme dalla telecamera di una stazione di servizio francese e successivamente affittano l’appartamento ad Alfortvlle destinato al gruppo dell’attacco al Bataclan. Il 12 Abrini fa parte del convoglio di tre auto che porta i terroristi a Parigi. Ma i suoi famigliari sostengono che la sera del 13 era a Bruxelles, per firmare il contratto della casa presa in affitto in vista del suo matrimonio, fissato il mese successivo. Da allora era scomparso.
Amico d’infanzia e vicino dei fratelli Abdeslam a Molenbeek, ha diversi precedenti penali per furti e violenze e in passato ha gestito una panineria. Nel 2015 si era recato in Turchia. Si sospetta che sia arrivato in Siria, dove suo fratello Souleymane è morto nel 2014 combattendo nelle fila dello Stato Islamico.