Non conosciamo Angelica Sciacca e Lucia Re, ma le vogliamo ringraziare pubblicamente, perché hanno deciso di non vendere nelle loro librerie il libro di Riina junior, quello sponsorizzato nel corso di una nota trasmissione della Rai… Queste due signore, proprietarie di due librerie indipendenti, hanno deciso di non ordinare il volume, di non collaborare alla operazione “Natale in casa Riina” come l’ha definita Claudio Fava.
Sembrava una iniziativa isolata la loro, invece alla libreria il Vicolo stretto di Catania e al Seme di Roma, se ne sono aggiunte subito altre a Palermo, a Roma, ed ora la catena del rifiuto si va estendendo in tutta Italia, in una sorta di rivolta civile, promossa da chi preferisce utilizzare i pochi metri quadrati a disposizione per vendere altre proposte e magari i libri scritti da autori costretti a vivere sotto scorta da Roberto Saviano a Lirio Abbate, da Giovanni Tizian a Nino Di Matteo, per citarne solo alcuni.
Quella Rai che ha ritenuto di promuovere il libro di Riina junior, dia ora volto e voce a questi librai che si sono ribellati, chieda loro il perché di questa iniziativa, registri anche il disgusto dell’Italia che non ha mai avuto accesso a quel tipo di salotto televisivo.
Chi ha mandato in onda quell’intervista ha chiesto la liberatoria al giovane Riina.
I librai che hanno deciso di non ospitare quel libro hanno invece chiesto la liberatoria solo alla loro coscienza e proprio per questo hanno liberamente deciso di non volersi neppure sporcare le mani con quelle pagine.
Ci sembra giusto ringraziarli, nella speranza che altri vogliano imitarli, a cominciare magari da Mondadori, Rizzoli e Feltrinelli, o spetta solo ai piccoli?