Dopo anni di vessazioni e una protesta con tanto di sit-in in via Condotti a Roma di pochi giorni, i lavoratori dello store romano del noto marchio di lusso Burberry, hanno avuto la loro vittoria con la cessazione del rapporto di lavoro dei manager responsabili delle “umiliazioni”. L’azienda, infatti, ha licenziato il district manager coordinatore degli store del Lazio e il direttore del negozio. Due dei dipendenti dello store di lusso, che non vogliono essere identificati perché comunque continuano a lavorare per l’azienda inglese, raccontano ai microfoni di alaNews diversi episodi di maltrattamento fisico e psicologico. “Ci sorvegliavano e perseguitavano. Ci è stato impedito di soccorrere – raccontano – e chiamare l’ambulanza per un collega che ha avuto un forte sbalzo di pressione”. E ancora: “La sera dovevamo aprire le nostre borse per controllare che non avessimo rubato nulla“. Ora sperano finalmente dopo anni di poter lavorare con serenità. Francesco Iacovone, dell’Esecutivo Nazionale USB Lavoro Privato, che è stato al loro fianco commenta soddisfatto: “Quindici dipendenti hanno messo in ginocchio una multinazionale del lusso”. Intanto l’azienda comunica: “Burberry considera molto seriamente le condizioni di lavoro dei propri dipendenti e ovunque opera si impegna a rispettare tutti gli standard e i regolamenti. Dunque abbiamo preso le iniziative più appropriate per rispondere a queste accuse e i soggetti in questione hanno lasciato l’azienda” (Noemi La Barbera/alaNEWS)
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