Tutto come previsto: sul circuito di Austin, Marc Marquez domina la gara dal primo all’ultimo giro. La giornata del pilota della Honda, padrone di tutto il week end, viene facilitata da una domenica condizionata da cadute e incidenti. Fuori al terzo giro Valentino Rossi, comunque in difficoltà dopo una partenza difficile. Fuori anche Dani Pedrosa e Andrea Dovizioso dopo appena sei tornate: lo spagnolo perde la moto e stende da dietro il ducatista. Un incidente molto pericoloso che per fortuna non ha avuto gravi conseguenze (solo dolore e rabbia per il romagnolo). In ogni caso, Marquez aveva già preso il largo fin dalle prime curve e ha continuato a fare gara a sé fino al traguardo, in una sorta di riedizione delle tante gare controllate in scioltezza due anni fa, quando conquistò il mondiale. Il suo passo è stato irresistibile anche per Jorge Lorenzo, secondo a 8″, e per Andrea Iannone, partito sesto e destinato a una gara anonima. Ma il vastese si è avvantaggiato delle cadute del compagno di squadra, di Pedrosa e di Rossi per conquistare il podio e risollevarsi dopo due gran premi contrassegnati da altrettanti errori costati la chiusura anticipata. Così dopo tre gare, la stagione – che si preannunciava incerta – inizia a prendere una sua piega, non decisa ma significativa. E parla spagnolo. Marquez infatti ha 21 punti di vantaggio su Lorenzo e 33 su Rossi. E, soprattutto, sembra il più continuo.
Il circuito texano, si sapeva e lo avevano già dimostrato libere e qualifiche, è parecchio congeniale al pilota di Cervera. Partendo dalla pole position e potendo sfruttare subito la pista libera, ha avuto vita facile nello staccare con decisione il resto del gruppo, nel quale si era distinto Dovizioso. La sua Demosedici aveva sorpassato tutti, mettendosi alle spalle dello spagnolo. Mentre Rossi andava a terra, il pilota di Forlimpopoli iniziava a perdere colpi e a soffrire il ritorno di Lorenzo, pronto a scavalcarlo al quinto giro. Poi Pedrosa ha spento la corsa verso il podio di Dovizioso, già penalizzato in Argentina dall’attacco insensato di Iannone. Un errore, quello dello spagnolo, che poteva costare caro al ducatista, tanto che dopo il ritiro Pedrosa è andato al box Ducati per sincerarsi delle sue condizioni di salute e scusarsi per il danno provocato. Da quel momento, con distacchi abissali, c’è stata battaglia solo per il quarto posto, con la lotta in casa Suzuki tra Vinales, vittorioso alla fine, ed Espargaro. Il numero delle cadute è stato così alto da portare a punti (importanti) anche chi solitamente lotta nelle retrovie come Michele Pirro: il pilota pugliese ha chiuso in ottava posizione in sella Ducati Pramac.