A deciderlo è stato il gip di Arezzo Annamaria Loprete, nell'ambito dell'inchiesta sulla presunta bancarotta dell'istituto. La somma ammonta a più di metà di quanto incassato dal manager al netto delle tasse. L'ex consiglio di amministrazione, ora sotto indagine, gli ha riconosciuto 1,2 milioni di euro lordi
Più di metà della maxi buonuscita incassata dall’ex direttore generale di Banca Etruria Luca Bronchi verrà sequestrata. A deciderlo è stato il gip di Arezzo Annamaria Loprete, che ha disposto il sequestro probatorio nell’ambito dell’inchiesta sulla presunta bancarotta dell’istituto, per la quale è indagato tutto il vecchio consiglio di amministrazione compreso l’ex vicepresidente Pierluigi Boschi. Il decreto del giudice dispone i sigilli per 470mila sui 700mila euro netti percepiti dall’ex dg. La procura di Arezzo, dove un pool di magistrati coordinato dal procuratore capo Roberto Rossi indaga sul crac della banca, aveva richiesto il sequestro dell’intera somma. L’esecuzione del provvedimento è stata affidata alla Guardia di Finanza. Secondo quanto emerso, il gip ha ritenuto che Bronchi avesse diritto a riscuotere, a norma di contratto di lavoro, una parte della liquidazione, sulla quale dunque non è stata presa alcuna misura.
La liquidazione lorda concessa a Bronchi era stata di 1,2 milioni di euro, come deciso il 30 giugno 2014 dal cda della banca guidato allora da Lorenzo Rosi. Si astenne dal voto sulla decisione solo il consigliere Giovanni Grazzini. Bronchi, la cui sostituzione era stata insistentemente chiesta da Banca d’Italia, era stato esautorato il 30 maggio.
Intanto, per quanto concerne il filone di inchiesta relativo all’ipotesi di truffa ai danni dei consumatori, sarebbero in arrivo da parte del procuratore della Repubblica di Arezzo Roberto Rossi altri tre avvisi di chiusura indagini a carico di altrettanti direttori di filiale che si aggiungono ai tre notificati una settimana fa. E mercoledì davanti al gup di Arezzo riprende l’udienza preliminare per il primo filone di inchiesta sulla banca aretina, chiuso qualche mese, che vede imputati per ostacolo alla vigilanza l’ex presidente Giuseppe Fornasari, l’ex dg Bronchi e il dirigente Davide Canestri. L’udienza si era aperta il 10 marzo scorso: il gup si era poi riservato di decidere sulle numerose richieste di costituzione di parte civile da parte di associazioni di consumatori.
Nel frattempo il governo deve ancora varare il decreto sul ristoro degli obbligazionisti subordinati di Banca Etruria, Banca Marche, Cariferrara e CariChieti lasciati sul lastrico dal “salva banche” del 22 novembre. Il provvedimento, atteso da gennaio, dovrebbe arrivare la prossima settimana insieme alla “cornice normativa” per il nuovo fondo Atlante annunciato lunedì sera. Federconsumatori e Associazione vittime decreto salva banche hanno organizzato un corteo ad Arezzo per giovedì prossimo. “Abbiamo sempre lavorato fianco a fianco – ha detto Pietro Ferrari, presidente provinciale di Federconsumatori – a questo punto riteniamo essenziale farlo in maniera ufficiale, sfilare per le vie della città che rappresenta un po’ il simbolo di quanto accaduto sperando di sveltire un iter lento e ancora molto confuso per i risparmiatori, provati da silenzi e incertezze”.