Nei giorni scorsi un bus appena partito da Verona in direzione Monaco di Baviera è stato fermato alle 6,30 e l’autista è risultato positivo all’etilometro. La settimana precedente gli studenti del liceo “Annibal Caro” di Fermo hanno ringraziato i loro professori che non hanno consentito ai ragazzi di ritornare a casa da Napoli con quell’autista che schiacciava troppo il pedale dell’acceleratore. Un’intuizione che ha evitato una possibile tragedia visto che l’autobus è rimasto coinvolto poco dopo da un grave incidente stradale. Sono solo due storie tra le tante che la Polizia Stradale ha raccolto e registrato in queste settimane di gite.
Eccesso di velocità, omessa revisione, dispositivi non funzionanti, mancato rispetto dei tempi di guida: sono centinaia le violazioni che la Polizia stradale ha contestato agli autisti e alle agenzie. Dopo le polemiche delle scorse settimane sulla circolare emanata dal ministero dell’Istruzione in merito ai compiti assegnati agli insegnanti che partono con gli allievi, i dati raccolti da Roberto Sgalla, direttore centrale di tutte le Specialità della Polizia di Stato, fotografano un fenomeno d’illegalità che preoccupa.
Dall’avvio dell’iniziativa “Gite scolastiche in sicurezza” nel mese di febbraio a fine marzo 1.150 pattuglie hanno controllato 2.051 autobus (1.355 su richiesta delle stesse scuole) fermando 462 veicoli che presentavano irregolarità. In particolare sono scattate contravvenzioni per 123 pullman che avevano dispositivi di equipaggiamento alterati o non funzionanti; 54 autisti sono stati multati per eccesso di velocità e altri 54 per mancato rispetto dei tempi di guida. Ben 12 autobus non avevano la revisioni e altre 12 violazioni sono state accertate per aver adibito a noleggio con conducente un veicolo non destinato a tale uso. In un caso si è verificato persino un veicolo sprovvisto di copertura assicurativa. Senza contare altre 420 violazioni di altra tipologia.
“Non è questione di avere ragione. La nostra attività nasce dalla collaborazione tra la Polizia di Stato e il Miur, ben prima dell’incidente avvenuto in Catalogna. Le indicazioni che avevamo dato – spiega il direttore Roberto Sgalla – erano un invito agli insegnanti a fare quello che fa un buon padre di famiglia. Il trasporto scolastico in occasione delle gite e dei viaggi d’istruzione rappresenta un segmento importante del trasporto collettivo di persone. In queste settimane stiamo incrementando i controlli. Il dramma è che quasi uno su quattro è risultato irregolare. Abbiamo deciso di mettere la lente d’ingrandimento su questa realtà e ci siamo ritrovati casi paradossali come quel veicolo privo di assicurazione. L’operazione “Gite scolastiche in sicurezza” ha aiutato molte società a mettersi in regola. Quello dei viaggi d’istruzione è un business che va fatto nella massima legalità. Sicurezza e sviluppo possono e devono camminare di pari passo. Tra i dati registrati ci sono elementi che mi hanno colpito come quello di quel conducente che alle 6,30 del mattino è risultato positivo al test dell’alcool”.
La Polizia ribadisce che le informazioni utili per l’organizzazione in sicurezza delle gite, riassunte nel vademecum sulla scelta e la regolarità delle imprese di trasporto, sull’idoneità del conducente e sulle condizioni generali dei veicoli, lungi dall’attribuire compiti di polizia ai dirigenti scolastici, intendono supportarli nelle loro responsabilità istituzionali.