Una foto di 150 metri quadrati della piattaforma petrolifera Deepwater Horizon e la scritta “mai più”. Così martedì mattina gli attivisti di Greenpeace hanno manifestato, alla Galleria Umberto I di Napoli, il loro dissenso al referendum sulle trivelle del prossimo 17 aprile, invitando i passanti a votare per il “sì”. Il loro ricordo è andato all’incidente petrolifero della British Petroleum nel Golfo del Messico, che nel 2010 ha provocato il più grande disastro ambientale della storia americana.
“Quel disastro – ha detto Andrea Boraschi, responsabile della campagna Energia e Clima di Greenpeace – avrebbe dovuto rappresentare un monito globale e definitivo sui rischi connessi all’estrazione di idrocarburi in mare. A distanza di soli sei anni da quella tragedia, invece, in Italia il governo Renzi ha ripetutamente tentato di avviare un piano di vasta scala per lo sfruttamento delle misere riserve di petrolio e gas presenti sotto i nostri fondali”.