L’arbitro non aveva ancora dato il fischio di inizio che già negli spogliatoi era scoppiato il parapiglia: un pugno in pieno volto, un inseguimento conclusosi con il danneggiamento di un’auto e infine l’intervento della polizia. E tutto per una partita di calcio amatoriale in un campo di periferia a Parma, lontano dai riflettori delle massime serie e dagli stadi blasonati delle grandi città. Un comportamento giudicato eccessivo e antisportivo dall’Aics, l’ente organizzatore del campionato, che ha deciso di punire in modo esemplare i responsabili con un totale di 21 anni di squalifica, una multa di 500 euro e 40 punti di penalità in classifica.
I fatti risalgono al 2 aprile 2016, in occasione della gara tra Atletico Parma e Ozzano United, due squadre di amatori di provincia. Il sabato pomeriggio di gioco come tanti si è trasformato però in una giornata di follia lontana da ogni senso civile e sportivo. Tutto è cominciato ancora prima di scendere in campo. A innescare la miccia sono stati gli allenatori di 22 e 30 anni delle due squadre, per un motivo in apparenza futile: una parola di troppo, pare un vezzeggiativo provocatorio rivolto dal tecnico dell’Atletico Parma al collega dell’Ozzano United. Tanto però è bastato e il mister “insultato” ha perso le staffe, facendo esplodere la sua rabbia con un pugno sul naso dell’avversario. Il gesto però non è stato lasciato impunito dai ragazzi dell’Atletico Parma. Sei calciatori, decisi a vendicare il proprio allenatore ferito, si sono messi all’inseguimento del tecnico dell’Ozzano, che si è dato alla fuga raggiungendo a gambe levate l’uscita del campo sportivo fino al traffico della via Emilia. Qui ha individuato un’auto accostata con a bordo un pensionato e si è lanciato sulla vettura, pregando l’uomo di allontanarsi dalla zona.
Ma il 73enne, sorpreso dalla richiesta, non è stato abbastanza celere, e in men che non si dica i giocatori hanno raggiunto la macchina e hanno cominciato a prenderla a calci, fino a quando l’anziano non ha messo in moto fuggendo dagli aggressori. L’auto, uscita dal concessionario da appena una settimana, ha subito gravi danneggiamenti e solo l’arrivo della polizia, allertata dall’autista, ha calmato gli animi surriscaldati ancora prima del match, che poi è stato comunque disputato. Il risultato però a questo punto conterà poco, perché ben più significativa è stata la decisione dell’Aics, che a qualche settimana di distanza dall’episodio, ha usato il pugno di ferro contro i tesserati protagonisti della rissa, comminando loro 21 anni complessivi di squalifica. Tre anni sono andati ai sei calciatori che hanno inseguito l’allenatore, due al tecnico dell’Ozzano che ha preso a pugni il collega e uno al mister dell’Atletico colpevole di avere provocato l’altro. Alla società Atletico Parma è andata inoltre una penalità di 40 punti in classifica perché i dirigenti non hanno fermato l’aggressione, mentre l’Ozzano United dovrà pagare un’ammenda di 500 euro per responsabilità oggettiva. Una punizione esemplare, spiegano da Aics, che è anche un monito affinché fatti del genere non si ripetano più. Tanto che il Comune di Parma con l’assessorato allo Sport ha convocato un tavolo in seduta permanente con l’associazione e gli altri enti sportivi per scrivere un decalogo con regole e sanzioni per evitare che in futuro gesti simili di violenza rimangano impuniti.