Intanto il giudice del Tribunale di Arezzo ha rinviato al 4 maggio l'udienza preliminare per il primo filone dell’inchiesta sull'istituto, quello che vede imputati per ostacolo alla vigilanza, tra gli altri, l’ex presidente Giuseppe Fornasari e lo stesso Bronchi
Nel giorno in cui il giudice del tribunale di Arezzo Annamaria Loprete rinvia al 4 maggio l’udienza preliminare per il primo filone dell’inchiesta su Banca Etruria, quello che vede imputati per ostacolo alla vigilanza l’ex presidente dell’istituto di credito Giuseppe Fornasari, l’ex dg Luca Bronchi e il dirigente Davide Canestri, lo stesso Bronchi fa sapere tramite il suo avvocato che sta valutando se opporsi al sequestro di parte della propria liquidazione disposto martedì dalla stessa Loprete nel ruolo di gup nel filone per la bancarotta dell’istituto.
Il rinvio si è reso necessario dopo che nei giorni scorsi sono state depositate altre 130 richieste di costituzione di parte civile che sono andate ad aggiungersi alle 74 già presentate il 10 marzo scorso quando si è aperta l’udienza preliminare.
Quanto al sequestro di 470mila euro a carico di Bronchi, il suo avvocato Antonio Bonacci ha fatto sapere che sta “valutando” la richiesta al tribunale del riesame circondariale di Arezzo contro il provvedimento. Secondo quanto riferito dal legale, il gip sembra individuare come responsabili “l’ex presidente Lorenzo Rosi, in concorso con Bronchi. Non sembrano esserci altri indagati ma altri indagabili”, ha aggiunto. Bonacci deciderà insieme al suo assistito se presentare la richiesta al riesame entro i termini, 10 giorni da ieri.