Coinvolti i responsabili dell'illuminazione di show di prima serata come il Festival di Sanremo e Ballando con le stelle. L'ipotesi: avrebbero favorito l'imprenditore Biancifiori, già arrestato l'anno scorso
Il nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza di Roma, su richiesta del pm Paolo Ielo, ha perquisito l’abitazione di tre direttori della fotografia della Rai, che risultano indagati per un’ipotesi di corruzione da parte dell’imprenditore David Biancifiori, arrestato nel 2015, conosciuto nell’ambiente come Scarface. Si tratta di nomi di punta dei programmi Rai, responsabili dell’illuminazione di show di prima serata: Marco Lucarelli, accusato dai pm di aver ricevuto tra i 10 e i 12mila euro, Massimo Castrichella, finito nell’inchiesta con l’ipotesi di corruzione per 5 mila euro e Fausto Carboni, che avrebbe ricevuto una quantità ancora non determinata di soldi. I tre sono tra i principali direttori della fotografia dell’azienda televisiva pubblica, responsabili dell’illuminazione di programmi ad alto budget, quali Sanremo, Ballando con le stelle ed altri format. Per la Procura di Roma i tre avrebbero violato i “doveri di imparzialità in tutti i procedimenti cui erano interessate le società di Biancifiori”, inviando prima delle gare il capitolato tecnico. Un vantaggio che per il pool di magistrati guidato da Ielo sarebbe stato fondamentale nell’aggiudicazione delle gare ai gruppi di Scarface.
La Guardia di finanza ha poi perquisito, nell’ambito della stessa indagine, otto società di fornitura di servizi audio e di illuminazione per la Rai. Gli amministratori delegati dei gruppi coinvolti risulterebbero anche loro indagati dalla procura di Roma per turbativa d’asta. Nell’inchiesta sono indagati in 44 tra Rai, Mediaset, La7.
Anche in questo caso si tratta di nomi ben noti nell’ambiente televisivo: la Mms di Milano, la Mixer di Taietti di Brescia, la Pr Electronic di Roma, la Amg International di Roma, la Elettronica 83 Sedico di Roma, la Leading Technologies di Monza, la Madema Italia di Roma e la Agora di Roma. Le perquisizioni avevano l’obiettivo di “individuare la traccia degli accordi di cartello – si legge nel decreto – finalizzati alla spartizione delle gare indette dalla Rai”. L’ipotesi dell’esistenza di un vero e proprio accordo era già emersa nei mesi scorsi, subito dopo le prime informazioni di garanzia.
Quest’ultimo troncone di indagine si è arricchito delle dichiarazioni di Biancifiori, che, insieme al fratello Danilo, è a capo della Di and Di Lighting & Truck, specializzata nella fornitura di sistemi di illuminazione per gli show televisivi. Il procuratore aggiunto Ielo – che nei giorni scorsi ha assunto il coordinamento del pool specializzato in reati contro la pubblica amministrazione – ha anche chiesto alcune misure interdittive nei confronti di funzionari della Rai.