NONNO SCATENATO di Dan Mazer (Usa, 2015) Con Robert De Niro, Zach Efron, Zoey Deutch. Durata: 102’ Voto 1/5
Spring break, canne, allusioni sessuali, gare di muscoli, svastiche con dei peni, e Robert De Niro tutto in un film? Sì. Il produttore di Bruno e Borat assembla il racconto del vegliardo Bob, alias Dick, che alla morte dell’anziana moglie per costruire un rapporto mai nato esprime il desiderio di un viaggio in Florida con il nipote che sta per sposarsi, l’ingessato e bellone Jason (l’Efron stellina Disney non più di 9 anni fa). Solo che il nonnetto dopo pochi chilometri annuncia il suo obiettivo primario: “Fottere, sono 15 anni che non faccio sesso”. Ecco allora il campionario di Nonno scatenato, in originale Dirty Grandpa o “nonno sporcaccione”: svacco totale a Daytona Beach, sederi maschili al vento, crema spruzzata sui seni di un fanciulla (“sei edward mani di sperma?”), botte da orbi ricordando i tempi da colonnello nell’esercito, pacco in vista durante un karaoke, disquisizioni su smegma e vagine. Ripetiamo: ad ogni scena c’è De Niro protagonista assoluto e la risata più che dissacrante è disperante, più che demenziale è demente. Il film letteralmente non esiste se non come esposizione di bellezze al bagno e delle tribù sociali incontrate in Florida con tanto di imprecisato politicamente scorretto su gay e pedofilia. Arditissimo il doppiaggio italiano che inventa parole come “soffocotto” e “cinquetta” per mitigare concetti zozzi mimati comunque dalla star. A proposito: è dal 1997 (Jackie Brown) che De Niro non azzecca una parte, compresa l’anticamera della svendita di una carriera che fu Meet the parents. (DT)