La cerimonia nella Chiesa di Santa Maria delle Grazie. Il figlio Davide: "Mio padre voleva cambiare in meglio il Paese". Guerini (Pd) fischiato, presente anche Umberto Bossi: "Affinità tra me e Casaleggio". Il post di Grillo sul blog: "Giù il cappello per Gianroberto, diffamato da un sistema marcio. Era di un altro livello". Lo striscione dei militanti: "Realizzeremo noi il tuo sogno"
“Mio padre aveva un sogno. Cambiare in meglio questo paese. Chiunque ritenga di aver ricevuto qualcosa da lui lo conservi”. Davide Casaleggio dall’altare della Chiesa di Santa Maria delle Grazie a Milano ha ricordato così il padre Gianroberto, cofondatore del Movimento 5 Stelle scomparso martedì dopo una lunga malattia. Il feretro è arrivato intorno alle 10.40, venti minuti prima dell’inizio della funzione – previsto per le 11 – ed è stato accolto da un lungo applauso dalla folla di cittadini, simpatizzanti M5s e politici nella piazza transennata e presidiata dalle forze dell’ordine. Un applauso che è ricominciato anche al termine della cerimonia, quando la bara è uscita dalla chiesa accolta dal grido “onestà”, mentre alcuni militanti reggevano uno striscione con la scritta “Realizzeremo noi il tuo sogno“.
Il figlio Davide, Beppe Grillo e i componenti del direttorio del M5S – Alessandro Di Battista, Luigi Di Maio, Roberto Fico, Carla Ruocco e Carlo Sibilia – hanno accompagnato la bara all’interno della chiesa, dove il domenicano Marco Salvioli ha presieduto la funzione e durante la quale è intervenuto, con parole che hanno commosso i presenti, anche Francesco, 10 anni, figlio minore di Casaleggio. “Ciao papà ci manchi molto non puoi tornare? – ha detto -. Anche la miciona ti aspetta. Ciao”.
Mentre Grillo partecipava alla funzione, sul suo blog è stato pubblicato un post per ricordare il cofondatore del Movimento. “Gianroberto per il suo impegno contro un sistema marcio fino al midollo è stato diffamato, offeso e insultato pubblicamente, in tv, in radio, sui giornali – ha scritto il comico -. Sul livore contro di lui ci ha addirittura scritto un libro. Non lo hanno mai capito e per questo non lo sopportavano. Era di un altro livello. In pochi lo hanno ringraziato per il suo impegno e per il suo essersi donato, oggi è il momento di farlo”. E poi ha concluso: “Giù il cappello, signori. Rendete omaggio! Di uomini così ne campano uno ogni cento anni. E chi, come me, ha avuto la fortuna di conoscerlo di persona si senta un privilegiato. Grazie Gianroberto, grazie di tutto. Quello che ci hai lasciato lo metteremo a frutto e, come ci hai insegnato tu, non molleremo! Perché ‘è difficile vincere con chi non si arrende mai'”.
Video di Alessandro Madron
In chiesa era presente anche il premio Nobel Dario Fo, che nei giorni scorsi ha parlato di “perdita gigantesca” e il fondatore della Lega Nord Umberto Bossi, che ai microfoni del Tgr ha detto: “Ho sempre sentito affinità con la Lega, perché Casaleggio vedeva in Internet strumenti per collegare la politica alla gente e noi abbiamo inventato i gazebo. C’era qualcosa di simile tra noi”. Poi, riferendosi alla nuova generazione M5s ha detto: “La ruota gira finché ha il perno ed è Grillo. Poi emergono altri volti come Di Battista. Sarà difficile, ma formativo quindi andranno avanti. Se fosse capitato un anno fa sarebbe stato peggio”. Presenti alle esequie il senatore del Movimento Vito Crimi, il portavoce Rocco Casalino, i compagni di scuola del figlio più piccolo Francesco e il conduttore e giornalista Gianluigi Nuzzi. Alcuni militanti del Movimento 5 Stelle hanno però fischiato il vicesegretario Pd Lorenzo Guerini, accompagnato dal segretario metropolitano Pietro Bussolati e da Emanuele Fiano. Presenti anche gli ex deputati M5S, Walter Rizzetto e Tancredi Turco, che hanno lasciato il Movimento nel gennaio del 2015, insieme ad altri otto colleghi, delusi dalla linea politica e critici verso i vertici pentastellati.
Una volta finita la cerimonia, i membri del Direttorio e altri esponenti M5s si sono ritrovati allo storico bar Magenta, per un brindisi in onore di Casaleggio. Anche il figlio Davide ha raggiunto Roberto Fico, Alessandro Di Battista e Luigi Di Maio. E oltre a loro ci sono anche i consiglieri regionali e comunali del Movimento, il candidato sindaco a Milano, Gianluca Corrado, la candidata sindaco a Roma, Virginia Raggi, la ex candidata poi ritiratasi, Patrizia Bedori. “Da Casaleggio grande eredità – ha detto Di Battista -. E’ bellissimo che al suo funerale la gente abbia gridato ‘onestà onestà’, penso che non ci sia cosa più bella. Io da stasera torno a parlare solo delle cose che interessano alla gente, come il reddito di cittadinanza a cui lui teneva molto”.
Il figlio Davide: “Non ha mai mollato” – “Molti non lo conoscevano, per me è stato un padre fantastico. Il suo essere riservato, energico. Era in prima persona a battagliare. Nulla passava se i dettagli non erano sistemati. Era un grande lavoratore, per lui non c’era mai vacanza. Era un audace. Fino a quando ha potuto camminare, è andato in ufficio tutti i giorni”. Lo ha detto Davide Casaleggio poco prima della fine della messa per l’ultimo saluto al padre. E ha raccontato una storia-metafora sui palloncini, su cui c’era da scrivere il proprio nome con un pennarello: “Poi – ha aggiunto – i palloncini furono raccolti, sparpagliati e ognuno avrebbe dovuto cercare quello con il proprio nome. Tutti erano alla ricerca del palloncino. Tutti siamo alla ricerca frenetica della felicità. La nostra felicità sta nelle altre persone. Mio padre – ha concluso – non ha tenuto per sé i palloncini, ma li ha donati sempre agli altri con il sogno di cambiare questo Paese. Chi condivideva il suo sogno lo persegua senza mollare mai, fino alla fine. Come ha fatto lui fino alla fine. Ciao papà”, ha concluso.
Il post di Grillo – Lo definisce “un uomo semplice e disinteressato, con una cultura straordinaria e un profondo senso dell’umorismo” che, però, “per il suo impegno contro un sistema marcio fino al midollo è stato diffamato, offeso e insultato pubblicamente, in tv, in radio, sui giornali”. Beppe Grillo ricorda il cofondatore M5s con un post sul suo blog dal titolo #GrazieGianroberto, e lo definisce”un manager, un padre, un marito, un mentore, un attivista. Per me un amico”.
“Gianroberto – racconta Grillo – l’ho conosciuto nel 2004 quando mi propose di aprire un blog che ‘sarebbe diventato tra i primi del mondò e così è stato. Era un uomo di parola che dava il massimo per raggiungere gli obbiettivi che si era prefissato e sapeva tirare fuori il meglio dalle persone di cui si circondava, me compreso. Abbiamo intrapreso assieme un’avventura straordinaria a cui si sono aggiunte negli anni decine, centinaia, poi migliaia e infine milioni di persone“. E ricostruisce la loro storia, quella di “due compagni di viaggio che venivano da mondi e stili di vita lontanissimi. Io dal frivolo mondo dello spettacolo, lui dal mondo dell’impresa olivettiana. Io animale da palcoscenico, lui riservato. E così poi io in giro per le piazze in un camper a ‘spargere il verbo’, lui nel suo ufficio a pensare al resto. Io scherzavo, lui faceva sul serio”. A unirli, prosegue, è stato “il desiderio di fare qualcosa per il nostro Paese. La visione comune è stata la nostra forza. Quando io volevo tirarmi indietro lui mi convinceva ad andare avanti, quando lui avrebbe voluto lasciar perdere tutto io lo facevo desistere. Un’alchimia. Una miscela esplosiva detonata nel cuore di chi ha creduto in un sogno che ogni giorno diventa sempre più concreto”.
“Gianroberto – aggiunge – ha fatto tanto nella vita, è stato un manager di successo e negli ultimi anni si è dedicato anima e corpo al sogno del Movimento 5 Stelle. Grazie ai suoi sforzi fisici e intellettuali abbiamo gettato le basi per l’entrata in Parlamento per la prima volta nella storia di 150 persone scelte online da cittadini e non da capibastone e che non avevano mai avuto nulla a che fare con i partiti. La sua conoscenza della Rete e l’ideale della democrazia diretta ci hanno permesso di condividere idee innovative, di elaborare un programma elettorale votato da milioni di italiani, di selezionare sul web i nostri portavoce e di vincere le elezioni politiche del 2013. Gli strumenti online per l’autodeterminazione del MoVimento 5 Stelle sono stati sviluppati con professionalità e dedizione e si sono evoluti fino a diventare il sistema operativo che Gianroberto aveva annunciato e che è stato rilasciato nella sua prima versione il giorno della sua dipartita: Rousseau, che adesso è il nostro cuore pulsante”.
“Questi risultati – continua – sono stati raggiunti con il nostro sudore e con il nostro sangue, senza un euro di finanziamenti pubblici, senza sponsor miliardari, con tutto il mondo politico e mediatico contro ma con il sostegno e il contributo di milioni di onesti cittadini. Gianroberto per il suo impegno contro un sistema marcio fino al midollo è stato diffamato, offeso e insultato pubblicamente, in tv, in radio, sui giornali. Sul livore contro di lui ci ha addirittura scritto un libro. Non lo hanno mai capito e per questo non lo sopportavano. Era di un altro livello. In pochi lo hanno ringraziato per il suo impegno e per il suo essersi donato, oggi è il momento di farlo. Giù il cappello, signori. Rendete omaggio! Di uomini così ne campano uno ogni cento anni. E chi, come me, ha avuto la fortuna di conoscerlo di persona si senta un privilegiato“. E conclude: “Grazie Gianroberto, grazie di tutto. Quello che ci hai lasciato lo metteremo a frutto e, come ci hai insegnato tu, non molleremo! Perché ‘è difficile vincere con chi non si arrende mai”.