Secondo Libero la procura di Nocera Inferiore contesta la mancata cancellazione dalle banche dati di falsi lavoratori e pensionati, a cui quindi l'istituto ha continuato a versare assegni non dovuti. Nel frattempo i funzionari ricevevano premi proprio per i risultati delle ispezioni, che restavano sulla carta. Chiesto un sequestro per equivalente, ma il gip ha respinto l'istanza
Il direttore centrale previdenza dell’Inps Antonello Crudo e i collaboratori Antonello Lilla e Dario Dolce sono indagati per truffa aggravata dalla procura di Nocera Inferiore nell’ambito dell’inchiesta Mastrolindo sulle ispezioni gonfiate per incassare premi non dovuti e sulle erogazioni previdenziali a finti dipendenti di aziende inesistenti. Con loro gli inquirenti, guidati dal pm Roberto Lenza, hanno iscritto nel registro degli indagati anche Gabriella Zaccaria, direttore provinciale dell’Inps di Salerno, e Angela Santopietro, responsabile dell’ufficio ispettivo provinciale Inps Salerno all’epoca dei fatti. E, a fronte del danno erariale procurato alle casse dell’istituto presieduto da Tito Boeri, i pm hanno chiesto un sequestro preventivo per equivalente di immobili, conti correnti e quote societarie per un valore di 4 milioni di euro. L’istanza è stata rigettata dal gip, la Procura ha fatto appello e ora sulla richiesta dovrà esprimersi il tribunale del Riesame di Salerno.
Lo riporta Libero, dopo che nei giorni scorsi ne avevano dato notizia Cronache della Campania e La città di Salerno. Secondo il quotidiano diretto da Maurizio Belpietro è sotto inchiesta anche l’ex direttore generale Mauro Nori, per aver firmato i bilanci dal 2011 al 2014 falsati dalle truffe, e sono in corso indagini su Antonio De Luca, ex direttore centrale Pianificazione, e Sergio Saltalamacchia, direttore centrale risorse umane. A febbraio si era autosospeso per 40 giorni il direttore generale Massimo Cioffi, indagato per l’evasione di contributi previdenziali dovuti ai dipendenti dell’Enel, di cui all’epoca era direttore risorse umane, nell’ambito di una procedura di esodo incentivato.
A Crudo, all’epoca direttore generale vicario, viene contestato in particolare di non aver cancellato dal sistema informatico centrale le posizioni di lavoro “virtuali”, relative a persone che venivano fatte passare come dipendenti di società di servizi e pulizie inesistenti o sovradimensionate per poi chiedere, a fronte di quei finti rapporti di lavoro, indennità di disoccupazione, maternità e malattia. Crudo non avrebbe oscurato quei file nonostante le richieste della direttrice regionale Inps della Campania Maria Grazia Sampietro. Secondo quanto riportato dalla stampa locale e da Libero, le due dirigenti salernitane sono accusate invece di non aver bloccato le erogazioni, che sono quindi continuate per altri due anni dopo che, nel maggio 2012, l’ufficio ispettivo di Salerno aveva segnalato le aziende da cancellare. Ciliegina sulla torta, la segnalazione di falsi lavoratori e falsi pensionati – che però continuavano appunto a percepire i loro assegni – comportava il riconoscimento di premi ai funzionari dell’istituto, svuotandone ulteriormente le casse.
Secondo Libero la Sampietro, interrogata, ha dichiarato di aver richiesto l’oscuramento delle matricole a Crudo e Lilla già il 6 aprile 2012. E di aver incontrato anche l’ex dg Nori. Chiamati in causa in quanto informati dei fatti, stando a quanto riferisce il quotidiano, anche l’attuale presidente del Consiglio di indirizzo e vigilanza dell’Inps Pietro Iocca e il capo dell’audit, l’ex generale della Gdf in aspettativa Flavio Marica.