Giovanni Satta, ex sindaco di Buddusò e esponente dell'Unione democratica sarda, dopo una serie di pronunce di Tar, Consiglio di Stato e Cassazione, è stato indicato come membro dell'assemblea. Ma non può giurare: è in cella per un'inchiesta sul traffico internazionale di stupefacenti in Costa Smeralda
Decade un consigliere regionale, si deve sostituire, ma il primo dei non eletti non può giurare: è in carcere per un’inchiesta per traffico internazionale di droga. Il protagonista è Giovanni Satta, unico esponente dell’Unione democratica sarda eletto in consiglio regionale ed ex sindaco di Buddusò, in Gallura. Satta, in realtà, è stato proclamato eletto, ma non può insediarsi ed è un problema fisico, più che giuridico: da meno di 10 giorni è in carcere, a Bancali, in provincia di Sassari. E anche se dovesse giurare per l’ingresso in consiglio – magari accompagnato dalla polizia penitenziaria – l’ex primo cittadino gallurese rischia subito la sospensione dall’incarico, per effetto della legge Severino. Una sospensione di diritto ed immediata che potrebbe durare fino ad un massimo di 18 mesi, nei quali dovrà essere indicato un sostituto che, per assurdo, potrebbe essere lo stesso consigliere sostituito da Satta. Quest’ultimo è Gianni Lampis ed è un esponente dei Fratelli d’Italia.
Fratelli d’Italia ha annunciato un’altra battaglia legale per difendere il seggio di Lampis, mentre l’avvocato di Satta, Angelo Merlini, spiega: “Probabilmente Satta avrà una serie di adempimenti ai quali dovrà partecipare di persona e non so se gli sarà consentito farlo. Domani lo vedrò in carcere, parlerò con lui e decideremo come procedere”.
Una situazione ingarbugliata alla quale si affianca anche un’altra inchiesta giudiziaria che ha visto finire in carcere il vicepresidente dell’Assemblea, Antonello Peru (Forza Italia), in manette nell’ambito dell’inchiesta sui presunti appalti truccati della Sassari-Olbia. Anche lui rischia la sospensione dall’incarico e quindi la sostituzione. In entrambi i casi è previsto, però, il pagamento dell’emolumento base, anche se decurtato.