La nuova normativa, votata a larga maggioranza, prevede che i dati di chi vola da e per un Paese membro dell'Unione Europea rimangano disponibili per le indagini. Schulz: "Passi fondamentali per la sicurezza"
I dati dei passeggeri degli aerei resteranno a disposizione di polizia e servizi segreti per 5 anni. Il cosiddetto – e tanto atteso – Pnr è stato approvato dal Parlamento europeo di Strasburgo che ha approvato il nuovo pacchetto di norme in materia di sicurezza e antiterrorismo. La nuova direttiva è passata durante l’assemblea plenaria con 461 sì, 179 no e 9 astenuti. Regolerà l’uso dei dati del codice di prenotazione e del registro dei passeggeri aerei (il Pnr, appunto): le informazioni sui passeggeri in Europa rimarranno a disposizione di polizia e intelligence all’interno di ogni Stato membro dell’Unione, che ne potranno usufruire ai fini di prevenzione, accertamento, indagine e azione penale nei confronti dei reati di terrorismo.
Il voto del Parlamento arriva dopo oltre quattro anni di lavoro sulla revisione delle norme comunitarie sulla protezione dei dati e porta alla sostituzione della direttiva attuale, che risale al 1995. “I voti di oggi della Plenaria di Strasburgo – ha dichiarato il presidente del Parlamento Europeo Martin Schulz – rappresentano passi fondamentali per i cittadini europei, per la loro sicurezza e la tutela della loro privacy”. “La sicurezza dei cittadini europei – conclude Schulz – non dovrebbe mai essere garantita a scapito dei loro diritti e delle libertà. Il Parlamento europeo ha lottato duramente per difendere questo compromesso che meglio riflette tale principio”.
E’ un testo di compromesso che mira a contrastare con maggiore efficacia il fenomeno terroristico dei foreign fighters e che è frutto di un lungo dibattito. La proposta della Commissione Europea infatti è del 2011 (dopo una prima proposta nel 2007), ma è tornata di strettissima attualità dopo gli attentati di Parigi del novembre 2015.
In particolare, le compagnie aeree saranno obbligate a trasferire (in modalità “push”) i dati Pnr dei passeggeri dei voli extra Ue allo Stato membro in cui l’aereo atterrerà o dal quale partirà. Ogni Stato creerà una Unità per le informazioni sui passeggeri (Passenger Information Unit, Piu), che avrà il compito di ricevere, conservare e valutare i dati, principalmente attraverso il confronto con le altre banche dati, in modo da identificare le persone che richiedono esami ulteriori da parte delle autorità competenti. I dati Pnr verranno quindi trasmessi alle autorità di competenza caso per caso, e resteranno pienamente disponibili per sei mesi, poi verranno conservati in formato “mascherato”. Le Piu scambieranno anche informazioni tra gli Stati, poiché le autorità giudiziarie e di pubblica sicurezza non avranno accesso diretto ai sistemi dati delle compagnie aeree (modalità “pull”). Il testo prevede la possibilità, non l’obbligo, per uno Stato membro, di applicare la direttiva ai voli intra-Ue, come proposto dal Consiglio; in questo caso lo Stato dovrebbe darne notifica alla Commissione.