Le “sculture cinetiche”, figure di donna in miniatura, sono apparentemente immobili, appese alla pareti di una libreria milanese. Ma basta che si azionino gli invisibili e minuti marchingegni meccanici e l’effetto ottico mostra i vestiti che le donne indossano in movimento. La mostra s’intitola Ponzinetic, si trova alla 121+, la libreria della casa editrice Corraini, in via Savona 17/5 a Milano, inaugurata nei giorni del FuoriSalone 2016, rimarrà aperta dalle 10.30 alle 19.30 fino al 7 maggio 2016.
Autore è il celebre illustratore Emiliano Ponzi, nemmeno quarant’anni, sue le illustrazioni che appaiono regolarmente nella pubblicità, in riviste, libri, giornali e animazione, per il New York Times, Le Monde, The New Yorker, Louis Vuitton, Newsweek, Time Out New York, Hyundai, Esquire, Amnesty International; ma anche Armani, Feltrinelli, Lavazza, Mondadori, TIM. Ponzinetic è stato ideato insieme ai makers di The Fablab, un laboratorio di fabbricazione digitale di Milano che usa un mix di tecnologie digitali (stampanti 3D, frese CNC, lasercutter, Arduino) e macchine analogiche per la prototipazione e la produzione in piccola serie di oggetti/prodotti autocostruiti. L’effetto ottico è davvero bizzarro e dirompente, come si può vedere direttamente dalla pagina Facebook di Ponzi.
Le stranianti metafore visive che contraddistinguono lo stile di Ponzi lasciano la bidimensionalità del foglio per farsi tridimensionali e cangianti, un omaggio al concetto di movimento attraverso un dialogo tra nuove tecniche e metodi tradizionali. Le opere in mostra, ognuna con un nome proprio, da Adeline a Louise (Brooks ndr), da Bianca a Sofia, sono ispirate al lavoro degli artisti del Gruppo T, attivo a Milano dal 1959 al 1962, i cui componenti puntavano a realizzare opere che non fossero statiche ma che contenessero, oltre alle dimensioni spaziali anche quella temporale, la “variabile T” (trailer della mostra è disponibile qui).
Se ci si sposta in Corso di Porta Ticinese 95 si può scoprire l’allestimento Cromateria, ideato dall’architetto e designer Luca Trazzi, presso il Museo Diocesiano (fino al 17 aprile, aperto dalle 10 alle 24). Un progetto che prevede la costruzione di una parete di elementi modulari di acciaio, sul quarto lato mancante del chiostro del Museo Diocesano. Sulla sua superficie, lunga 36 metri e alta 6, verranno proiettate con la tecnica del videomapping, una serie di immagini suggestive tra cui opere d’arte appartenenti alla collezione del museo stesso. Due torri con struttura a spirale realizzate in metallo e legno alte 12 metri sosterranno i sistemi multimediali di proiezione. Alla base di questi elementi saranno inserite due lame d’acqua. Nel portico del chiostro sarà esposto, affiancato da due grandi sedute di legno, un tavolo conviviale lungo 25 metri costruito con un casellario di colori e superfici ottenuti e verniciati con i prodotti Sirca, in modo che il visitatore possa toccare con mano materiali e finiture diverse oltre a texture differenti. Le installazioni, che consentiranno ad un pubblico internazionale di scoprire questo luogo, prenderanno vita durante la sera con proiezioni di luci, immagini e musica in un’esperienza sensoriale completa (info qui).