L'informativa dell'Aisi, del 2013, riportata dai carabinieri. Maria Sergio, moglie dell'attuale sindaco di Reggio Emilia, Luca Vecchi, nominata all'Urbanistica come "contropartita per l’appoggio elettorale fornito dalla locale comunità calabrese". Il sindaco all'epoca era l'attuale ministro delle Infrastrutture. "Contatti" con i boss della 'ndrangheta Grande Aracri e Dragone. M5S: "Venga in antimafia"
“Tale nomina sarebbe stata conferita alla dirigente dopo le elezioni amministrative del 2009 quale contropartita per l’appoggio elettorale fornito dalla locale comunità calabrese all’attuale maggioranza politica in seno all’amministrazione di Reggio Emilia”. È scritto in un’informativa dei carabinieri del gennaio 2013 che riprende un rapporto dell’Aisi (Agenzia informazioni e sicurezza interna, ex Sisde). In cinque pagine il racconto di un informatore dei Servizi sui presunti “favoritismi” di un dirigente all’Urbanistica del Comune di Reggio verso imprenditori calabresi del mattone anche indagati per ‘ndrangheta. Un documento depositato tra le carte del processo Aemilia sulla criminalità calabrese nel Reggiano. Oggi riemerge perché quel dirigente è Maria Sergio, moglie dell’attuale sindaco Luca Vecchi (Pd). Ma soprattutto perché fu nominata alla guida degli uffici Urbanistica ed Edilizia dall’allora primo cittadino Graziano Delrio, attualmente ministro. Le elezioni cui si fa riferimento sono quelle vinte da Delrio e dal Pd. In quelle pagine la dirigente viene definita “indagata”, ma la notizia è smentita dalle Procure di Bologna e Reggio. Fonti vicine al sindaco Vecchi dicono: “Non ci risulta che Maria Sergio sia indagata”.
Ma il M5S chiede le dimissioni del sindaco e del ministro. “Delrio non si può più nascondere. Va immediatamente ascoltato in Antimafia e deve rassegnare le dimissioni”, chiedono i parlamentari M5S nella Commissione presieduta da Rosy Bindi”, citando il documento pubblicato da Il Fatto Quotidiano. “Diversi passaggi del documento sono in contraddizione con quanto dichiarato da Delrio e Maria Sergio nel 2012 durante gli interrogatori di Aemilia come persone informate sui fatti”.
Diversi passaggi dell’informativa creano imbarazzo politico. “A ulteriore riscontro del quadro indiziario già fornito sul conto di Maria Sergio – si legge – si è appreso che l’avvocato Domenico Grande Aracri (fratello del capo cosca Nicolino) avrebbe fornito a un imprenditore rassicurazioni in ordine all’assegnazione di appalti per i lavori di ricostruzione post-terremoto affermando di poter contare sull’amicizia della Sergio”.
Poi la nota prosegue: “I contatti tra Domenico Grande Aracri e Maria Sergio sarebbero stati promossi su esplicita richiesta di Nicolino Grande Aracri”, attraverso un autista del boss lontano parente della donna. Ancora, al punto 2, i funzionari Aisi scrivono che dei “favoritismi” della Sergio avrebbe beneficiato, tra gli altri, un imprenditore edile cutrese, marito della nipote del defunto capo cosca Antonio Dragone. Dragone e Grande Aracri sono le due cosche che diedero vita alla guerra con morti in Emilia e in Calabria, (vinta dai Grande Aracri).
L’informativa definisce Sergio “influente nelle attività dell’assessorato” anche “perché moglie del capogruppo Pd in Comune, Luca Vecchi”, diventato sindaco dopo Delrio, nel 2014.
Secondo la nota dei carabinieri, che riprendono il rapporto dell’Aisi, Maria Sergio sarebbe uno dei “contatti” di imprenditori edili calabresi “per ottenere il rilascio di concessioni, autorizzazioni e appalti”. I pm dell’inchiesta Aemilia si interessano a operazioni immobiliari compiute da parenti della Sergio (non indagati) e approvate dagli stessi uffici in cui la dirigente lavorava. Il 12 ottobre 2012 il pm Roberto Pennisi, nell’inchiesta Aemilia, sente come testimone Delrio (mai indagato) che aveva voluto Sergio alla guida dell’ufficio.
Il pm Pennisi esordisce: “Sergio Maria è nata a Cutro”. E Delrio: “Non lo sapevo”. Il pm aggiunge: “Le risulta che questa dirigente all’Urbanistica abbia parentele più o meno strette con persone, sempre originarie di Cutro, svolgenti attività imprenditoriale nel settore delle opere, costruzioni…?”. Delrio: “No, non mi risulta”. Scrivono invece i carabinieri: “Il padre (della Sergio, ndr) è titolare di un’impresa artigiana di costruzioni… i tre fratelli della madre sono tutti imprenditori edili”. Infine dalla nota ecco un altro passaggio scomodo per il Pd reggiano: “Questo Reparto – scrivono i carabinieri – nel 2010 ha informato la Procura di Reggio della discussa compravendita immobiliare di una grande area a ridosso dell’autostrada A1… In tale vicenda, attraverso un complicato giro di società… erano coinvolti vari esponenti del Pd reggiano, in primis proprio Luca Vecchi”. Nulla di illecito, nessun indagato.
Il ruolo di Maria Sergio era già stato oggetto di polemiche: la moglie del sindaco infatti aveva comprato casa dalla società di un imprenditore poi arrestato con l’accusa di essere un prestanome della malavita organizzata. “Non sapevo niente”, replicò Vecchi. Il Fatto ha contattato il sindaco che non ha voluto commentare.
di David Marceddu e Ferruccio Sansa
Da Il Fatto Quotidiano del 15 aprile 2016
Aggiornato dalla redazione web