Fedele Confalonieri, presidente di Mediaset, attacca l’acquisizione del polo Stampa – Secolo XIX (Itedi) da parte del gruppo Espresso, editore di Repubblica e dei quotidiani locali Finegil. Il nuovo gruppo “va al 23% del mercato, quindi il contratto dovrebbe essere nullo”, ha detto lo storico braccio destro di Silvio Berlusconi, di recente condannato in appello nel processo Mediatrade insieme al figlio Piersilvio, vicepresidente del Biscione. “Non si tratta di una questione di antitrust, come per Mondadori e Rizzoli“, operazione formalizzata giovedì da Marina Berlusconi. “Qui è la legge dell’editoria e non ha detto niente nessuno“. Il riferimento è alla legge sull’editoria del 1987 che configura come “posizione dominante” nel mercato editoriale il superamento del 20 per cento della tiratura complessiva dei quotidiani. Soglia che il gruppo della famiglia De Benedetti, a valle delle nozze, sforerebbe. Alla domanda se ne abbia parlato con Carlo De Benedetti, Confalonieri ha risposto: “Non ci parlo”.
“Non ci sono commenti da fare: è stata annunciata l’intenzione di avanzare in questo processo di fusione in accordo con tutte le autorità vigenti ed è un processo che ha la durata di un anno”, ha replicato John Elkann, presidente della holding Exor e di Fiat Chrysler, a cui fa capo il 77% di Itedi che ha in pancia Stampa e Secolo.
Confalonieri ha al contrario dato il proprio imprimatur all’offerta di Urbano Cairo per Rcs Mediagroup, dicendo che “è una buona cosa”. “Ho un’ottima considerazione di Cairo”, che del resto ha iniziato come assistente di Berlusconi in Fininvest e ha lavorato in Mondadori Pubblicità, “è un imprenditore e ha una bella esperienza: nel suo track record c’è anche che ha messo a posto una tv che andava maluccio. Sa fare l’editore ed è indipendente, anche se ultimamente è andato un po’ a sinistra”. Insomma, in Rcs “può fare un eccellente lavoro e glielo auguro. Inoltre è giovane abbastanza per vedere la tecnologia applicata all’editoria”.