Politica

Trivelle, Gasparri confuso dallo “schifo”: “Indeciso tra i rottami comunisti del Sì e Renzi”

Il referendum sulle trivelle? Non se andrò a votare. Devo capire se mi fanno più ribrezzo e schifo i rottami comunisti che infestano i comitati del Sì oppure Renzi“. Così il senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri, ospite di Ecg Regione (Radio Cusano Campus), si pronuncia sul referendum di domenica 17 aprile sulle trivelle. Il vicepresidente del Senato sferra un duro attacco al presidente del Consiglio (“è una specie di Lucignolo, è un genio del male, andrebbe preso a calcioni, ma in senso pedagogico, non violento”) e spiega la sua posizione in merito all’imminente referendum: “Come deciderò? Guarderò le due fotografie, l’una di Renzi, l’altra dei rottami di sinistra del Sì, e mi chiederò se mi fa più schifo lui o loro. Ovviamente, se andrò a votare, non opterò per il sì. Il quesito nel merito è sbagliato e farneticante. Sono soldi buttati, il quorum è molto lontano. In ogni caso, io voglio combattere sia Renzi, sia questi rottami del comunismo“. Gasparri poi torna sulla polemica con Diego Bianchi, aka Zoro, conduttore di Gazebo (Rai Tre): “Un Paese in cui Zoro fa il docente in un festival di giornalismo mi fa dubitare sul nostro giornalismo. Su Zoro invece non ho dubbi, basta vederlo. Gli ho consigliato una bella doccia, perché non fa un’impressione così gradevole a guardarlo, con quelle magliette, quella mezza barba. Uno la barba o ce l’ha o non ce l’ha, l’ho detto anche a Bobo Giachetti. E lui mi ha detto che quella mezza barbetta serve a facilitare la sensibilità femminile. Ma so già che smentirà. Queste barbette” – continua – “danno il senso che uno ha in casa un rasoio poco affilato. Meglio una scelta più netta, come le barbe di Garibaldi o Giuseppe Verdi. Io con la barba? Mai avuta. Un tempo avevo i baffi, poi li ho tagliati prima di sposarmi, perché a mia moglie non piacevano