Luca Zaia ha completato il proprio giro delle televisioni per sostenere il sì al referendum di domenica. E come poteva non approfittare di questa vetrina mediatica? “Ben venga”, potrebbe pensare qualcuno, “se l’opportunismo di Zaia serve a raggiungere il quorum, tanto meglio”. In realtà tale opportunismo rischia di fare da boomerang e allontanare tante persone che sostengono il sì, coerentemente con la propria vita. “Zaia ambientalista” assomiglia un po’ a quei titoli delle storie di Topolino che leggevamo da piccoli (“Zio Paperone esploratore” o “Pippo astronauta”), perché davvero non si capisce da dove spunti questa nuova sensibilità.
Chi ha sempre difeso e promosso l’idea di una centralità della sostenibilità ambientale nella propria vita politica, ha guardato con grande tristezza alle (non-)politiche venete intraprese negli anni, prima da Galan e poi da Zaia. Pensiamo al Piano casa che ha dato una nuova spinta alla regione con il più alto tasso di cementificazione, o la mancanza cronica di un piano cave, pensiamo agli investimenti per anni azzerati sulla mobilità, all’assenza stessa di un progetto o di una strategia sulla mobilità sostenibile. Solo come ciliegina sulla torta, basterebbe ricordare il taglio dei treni diretti tra Belluno e Padova, ovvero tra la montagna e lo snodo ferroviario più importante della regione. Meglio il traffico su gomma, hanno sempre sostenuto a Venezia e infatti via con Valdastico – i cui terrapieni sono ben riforniti di rifiuti tossico-nocivi – e Pedemontana Veneta, opere in sé utili, certo, ma realizzate in spregio ad ogni doveroso rispetto per il territorio. Nessuna nuova invece sulla grande incompiuta idrovia Padova-mare e bonifiche di Porto Marghera, ma, con un po’ di ironia, verrebbe da dire che visto come è stato realizzato il resto, è meglio che stiano fermi.
Scherzi a parte, ci sono motivi seri per essere a favore del sì, motivi sia ambientali, sia giuridici, la norma com’è ora mette l’Italia a rischio infrazione Ue. I pericoli maggiori derivano dal rischio subsidenza e dalla distruzione di luoghi incantevoli e, conseguentemente, dell’economia legata al turismo e alla pesca, che offrono un numero di posti di lavoro decine di volte superiore a quello del settore estrattivo. Non è un buon motivo, invece, l’unico che interessa a Luca Zaia, ovvero quello dell’attacco al governo. Ricordo che proprio l’Esecutivo ha soddisfatto buona parte dei quesiti referendari sollevati dalle Regioni, dimostrando capacità di tornare sulle proprie scelte ammettendo eventuali errori o imprecisioni. Su quest’ultimo punto rimane aperto un dibattito e domenica, democraticamente, decideremo la via che deve prendere l’Italia. Lo “Zaia ambientalista”, quindi, bene farebbe, se non a decidersi a governare con vera sensibilità ambientale la Regione, almeno a passare al prossimo capitolo della sua infinita querelle contro il governo nazionale. Questa volta no, non gli è proprio riuscita.
Laura Puppato
Ex senatrice Pd
Politica - 15 Aprile 2016
Referendum trivelle, Luca Zaia si scopre ambientalista per caso
Luca Zaia ha completato il proprio giro delle televisioni per sostenere il sì al referendum di domenica. E come poteva non approfittare di questa vetrina mediatica? “Ben venga”, potrebbe pensare qualcuno, “se l’opportunismo di Zaia serve a raggiungere il quorum, tanto meglio”. In realtà tale opportunismo rischia di fare da boomerang e allontanare tante persone che sostengono il sì, coerentemente con la propria vita. “Zaia ambientalista” assomiglia un po’ a quei titoli delle storie di Topolino che leggevamo da piccoli (“Zio Paperone esploratore” o “Pippo astronauta”), perché davvero non si capisce da dove spunti questa nuova sensibilità.
Chi ha sempre difeso e promosso l’idea di una centralità della sostenibilità ambientale nella propria vita politica, ha guardato con grande tristezza alle (non-)politiche venete intraprese negli anni, prima da Galan e poi da Zaia. Pensiamo al Piano casa che ha dato una nuova spinta alla regione con il più alto tasso di cementificazione, o la mancanza cronica di un piano cave, pensiamo agli investimenti per anni azzerati sulla mobilità, all’assenza stessa di un progetto o di una strategia sulla mobilità sostenibile. Solo come ciliegina sulla torta, basterebbe ricordare il taglio dei treni diretti tra Belluno e Padova, ovvero tra la montagna e lo snodo ferroviario più importante della regione. Meglio il traffico su gomma, hanno sempre sostenuto a Venezia e infatti via con Valdastico – i cui terrapieni sono ben riforniti di rifiuti tossico-nocivi – e Pedemontana Veneta, opere in sé utili, certo, ma realizzate in spregio ad ogni doveroso rispetto per il territorio. Nessuna nuova invece sulla grande incompiuta idrovia Padova-mare e bonifiche di Porto Marghera, ma, con un po’ di ironia, verrebbe da dire che visto come è stato realizzato il resto, è meglio che stiano fermi.
Scherzi a parte, ci sono motivi seri per essere a favore del sì, motivi sia ambientali, sia giuridici, la norma com’è ora mette l’Italia a rischio infrazione Ue. I pericoli maggiori derivano dal rischio subsidenza e dalla distruzione di luoghi incantevoli e, conseguentemente, dell’economia legata al turismo e alla pesca, che offrono un numero di posti di lavoro decine di volte superiore a quello del settore estrattivo. Non è un buon motivo, invece, l’unico che interessa a Luca Zaia, ovvero quello dell’attacco al governo. Ricordo che proprio l’Esecutivo ha soddisfatto buona parte dei quesiti referendari sollevati dalle Regioni, dimostrando capacità di tornare sulle proprie scelte ammettendo eventuali errori o imprecisioni. Su quest’ultimo punto rimane aperto un dibattito e domenica, democraticamente, decideremo la via che deve prendere l’Italia. Lo “Zaia ambientalista”, quindi, bene farebbe, se non a decidersi a governare con vera sensibilità ambientale la Regione, almeno a passare al prossimo capitolo della sua infinita querelle contro il governo nazionale. Questa volta no, non gli è proprio riuscita.
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Roma, 7 gen. (Adnkronos) - C’è la data del debutto stagionale indoor di Marcell Jacobs: l’oro di Tokyo esordirà nei 60 metri il 2 febbraio a Boston in occasione del New Balance Indoor Grand Prix. Sarà subito un big match: l’azzurro delle Fiamme Oro incontrerà il campione olimpico dei 100 metri di Parigi Noah Lyles.
L’annuncio è arrivato nella serata italiana: per Jacobs si tratterà di un ritorno sui 60 metri a distanza di quasi due anni dalla medaglia d’argento conquistata agli Europei indoor di Istanbul 2023 alle spalle dell’altro azzurro Samuele Ceccarelli. In questa specialità, Jacobs è stato campione del mondo a Belgrado nel 2022 con il record europeo di 6.41 dopo aver vinto l’oro nella stagione precedente agli Euroindoor di Torun 2021. Per l’atleta allenato da Rana Reider in Florida è il primo confronto diretto con Lyles sui 60 dopo tre sfide sui 100 metri, tutte terminate in favore dello statunitense: Parigi in Diamond League nel 2023, semifinale dei Mondiali di Budapest 2023, finale delle Olimpiadi di Parigi 2024. Il primato personale di Lyles sulla distanza risale alla scorsa stagione: 6.43 ad Albuquerque.
Roma, 7 gen. (Adnkronos) - "Fra una tanto propagandata ed inutile 'zona rossa' e l’altra, ora il governo Meloni e il ministro Piantedosi permettono un altro tipo di zona: la 'zona nera' fatta di neofascisti con la loro squallida ed inaccettabile simbologia, certi di essere impuniti. Una vergogna per il nostro Paese, un’onta per questo governo". Lo afferma Nicola Fratoianni di Avs sulla manifestazione ad Acca Larentia.
Roma, 7 gen. (Adnkronos) - Riunione del gruppo Pd Camera con la segretaria Elly Schlein. All'ordine del giorno dell'assemblea un punto sulla ripresa dei lavori parlamentari e sulla riforma della giustizia, con la separazione delle carriere, che sarà all'esame dell'aula.
Militello (Catania), 7 gen. (Adnkronos) - "Conservare i territori nella loro genuina consistenza è una opera preziosa di carattere nazionale, ma non si può fare se vengono impoverite, indebolite o addirittura abbandonate comunità delle aree interne montane". E' la denuncia del Capo dello Stato Sergio Mattarella nel suo intervento a Militello Val di Catania. "Vi sono gli strumenti moderni che consentono ormai di rispondere a questa esigenza - prosegue Mattarella - Il digitale consente di annullare le distanze, l'isolamento di un tempo, delle campagne, delle montagne, ma occorre procedere velocemente in queste direzione. Occorre accogliere, quindi, l'invito che arriva oggi da Militello di tenere conto di quanto sia elemento nazionale rilevante la sorte delle aree interne montane e delle isole minori. Quindi, da Militello parte una esortazione, una condivisione di opinioni che non è solo nell'interesse di questa città ma di tutti i comuni del nostro paese, grandi e piccoli, di pianura, di montagna, di aree interne, che avvertono quanto il vincolo nazionale sia essenziale, importante per ciascuno di loro e quanto sia indispensabile garantire nei territori servizi adeguati, collegamenti adeguati, e per tutti i cittadini e le cittadine".
Militello (Catania), 7 gen. (Adnkronos) - "Nel nostro paese, nel nostro Bel paese tante città, come Militello Val di Catania, tante aree interne o montane sono protagoniste della storia". Lo ha detto il Capo dello Stato Sergio Mattarella intervenendo a Militello Val di Catania. "Le aree interne, montane, delle piccole isole coprono il 60 per cento del nostro territorio, ci vivono 13 milioni di nostri concittadini - dice - Le aree interne, montane,sono per il nostro paese una ricchezza non solo storica, di memoria, conservano una immensa ricchezza di patrimonio artistico e culturale.Che fa parte essenziale, protagonista dell'attrazione che il nostro paese esercita nel mondo per la sua cultura, la sua arte, la sua storia, il suo modello di vita. Sono aree che richiedono, quindi, un intervento costante". "E' vero, come sanno bene i sindaci, vi è un problema che riguarda le comunicazioni, una quantità di servizi che vanno garantiti nell'interesse del'intero paese, non solo delle comunità interne", aggiunge.
Militello (Catania), 7 gen. (Adnkronos) - "Le nostre comunità soffrono il ridimensionamento dei servizi che riguardano la sanità, la scuola, i trasporti. Bisogna fermare questo processo, occorre combattere la dispersione scolastica e il rischio di isolamento. Spesso vedono i propri figli partire per studiare, lavorare, affermarsi in luoghi lontani, ritornare nelle feste comandate e avere un cuore sanguinante perché le radici sono forti e fa male andare via". E' la denuncia del sindaco di Miltello in Val di Catania, Giovanni Burtone, intervenendo al Palazzetto dello sport alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. "L'inverno demografico- dice- si sta trasformando in glaciazione e non e' solo con la monetizzazione che si può affrontare. Serve una visione, serve convogliare nuove energie per tornare a dare speranza a questi luoghi. Ecco perché la visita della massima carica della nostra Repubblica, del garante della Costituzione e di quei diritti fondamentali che sono codificati nella prima parte della Carta, assume carattere di evento straordinario. In un mondo globalizzato e sempre connesso in cui purtroppo gli echi delle guerre ci ricordano che la natura umana ha limiti che ci fanno ricadere sempre negli stessi errori e che ci preoccupano per il futuro. La richiesta di pace non e' velleitaria ma la consapevolezza che il più lungo periodo di pace che questo continente ha conosciuto non e' una conquista perenne ma quotidiana".
Roma, 7 gen. (Adnkronos) - “Sono testimone, prima da sindaco e ora da deputato europeo, del lavoro che Elisabetta Belloni ha sempre svolto nella sua vita professionale, forte della sua esperienza in campo diplomatico e internazionale. Le sue dimissioni rappresentano una perdita importante per le Istituzioni democratiche della Repubblica italiana. A lei va il mio grazie più sincero per l'alto servizio che ha reso al nostro Paese, da ultimo nel suo delicato ruolo al vertice del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza. Mi auguro che continuerà a ricoprire ruoli strategici e importanti nell'interesse dell'Italia e dell’Europa”. Lo dichiara l’europarlamentare Pd Dario Nardella.