Questa volta evitiamo ogni discorso politico, sociale o morale, ragioniamo solo con la matematica.
Ogni gioco d’azzardo ha il suo rendimento, che è uguale alla probabilità di vincere per il numero di poste che si incassano. Insomma, il payout, per usare il gergo anglofilo che oggi va per la maggiore.
La roulette per esempio ha un rendimento del 97,3%, cioè il gioco restituisce, in media, 97,30 euro ogni 100 euro giocati, essendo il margine della casa del 2,70%.
Nel lotto il rendimento è molto più basso e comunque dipende dalla puntata: si va dal 60% circa di estratto e ambo, al 38% del terno, al 28% della quaterna e allo scandalosissimo 14% scarso della cinquina (ogni cento euro giocati ne restituisce in media meno di 14!).
Quindi la roulette è onestissima?
In un certo senso sì, il problema è che alla roulette non ci si limita a fare una giocata, ma se ne fanno tante… e ogni volta si paga il margine della casa.
Ancora più “onesto” sarebbe il blackjack, che può arrivare a un rendimento anche sopra il 99,5%… se giocato correttamente (ma in genere i giocatori italiani non seguono la logica e la matematica).
Questi esempi erano solo per dare dei termini di paragone. Ora veniamo al discorso sulle slot (anzi, chiamiamole gaming machine, così non siamo obbligati a fare tutti i distinguo).
Chiariamo subito che a me le gaming machine non piacciono, le trovo mortalmente noiose perché l’esito del gioco è “alienato”, non dipende dalle scelte del giocatore. Ma se proprio avessi la fregola di cimentarmi con una “macchinetta” (e, ripeto, non ce l’ho!) non ne sceglierei mai una “da bar” che – ammesso che tutto sia in regola – restituisce il 70% del giocato, andrei in un casinò dove mi restituisce fino al 95%.
La differenza fra il 70% e il 95% è abissale e fra un momento lo dimostreremo.
Ancora, il 70% sembra un rendimento migliore di quello del Lotto o del Gratta e Vinci o di altri giochi pubblici per denaro, ma è la ripetitività dell’azione che la rende assai più micidiale.
Cominciamo con una macchinetta al 70% e supponiamo di avere in tasca €100 e di volerceli giocare tutti con giocate da €1 ciascuna. Supponiamo anche – per capire il meccanismo – che la macchinetta restituisca sempre il 70%, cioè la sua media, anche se nella realtà l’andamento è tutt’altro che costante.
1° giro: infilo i miei 100 eurelli uno ad uno e alla fine della giostra mi ritrovo con 70
2° giro: infilo i 70 rimasti e mi ritrovo con 49
Andando avanti di questo passo dopo 10 giri non vi restano che tre euro: andate a prendervi un caffè (o una camomilla!). Ecco la tabella completa:
A questo punto avrete fatto complessivamente 324 giocate e anche ammettendo che giochiate molto lentamente (diciamo 8 secondi a giocata, ma potrebbero anche essere la metà) sarà passato circa tre quarti d’ora: 45 minuti per bruciarsi ‘sti 100 sudati eurelli!
Vediamo invece cosa succederebbe giocando gli stessi €100 in una slot dentro un casinò, che restituisce il 95%, sempre nell’ipotesi che la macchinetta restituisca sempre la sua media.
1° giro: infilo i miei 100 eurelli uno ad uno e alla fine della giostra mi ritrovo con 95
2° giro: infilo i 95 rimasti e mi ritrovo con 90
Andando avanti di questo passo dopo 10 giri restano ancora che 60 euro (contro 3) e avete giocato molto più a lungo: 862 giocate (contro 324) che sono durate circa 2 ore (contro 45 min). Ecco la tabella completa:
La conclusione sugli indirizzi che la politica dovrebbe dare in Italia traetela voi, che chi dovrebbe fa finta di non capire.
Ah, un’ultima cosa, giusto per chi mi vorrà far notare che le gaming machine da bar non sono completamente random come quelle da casinò, ma hanno dei cicli di restituzione media più o meno lunghi. Lo so, ma credo proprio che il succo del ragionamento non cambi per nulla.